L’associazione di categoria, voce di centinaia di strutture sociosanitarie senza scopo di lucro, manifesta tre preoccupazioni: i costi dell’energia, le norme fiscali penalizzanti e il blocco delle quote regionali. “Se non si interviene subito, le Rsa non profit continueranno ad affondare”, sottolinea.
“Se avete a cuore gli anziani più fragili dei vostri paesi e delle vostre città, ora è il momento di dimostrarlo”. L’appello è rivolto al Governo, al Parlamento, ai candidati alle elezioni del 25 settembre e alle Regioni da Uneba, associazione di categoria e voce di centinaia di Rsa e altre strutture sociosanitarie senza scopo di lucro.
Uneba pensa ai 285mila anziani che vivono in Rsa, perché solo qui trovano l’assistenza di cui la loro grande fragilità ha bisogno, ricordando che il 52% dei posti letto per Rsa in Italia è gestito da enti non profit. Nel sottolineare come 30 mesi di pandemia abbiano ferito le Rsa, l’associazione manifesta tre preoccupazioni: i costi dell’energia, le norme fiscali penalizzanti e il blocco delle quote regionali. Aggiungendo che, senza un intervento rapido e concreto di Parlamento, Governo e Regioni, centinaia di onlus sono destinate ad affondare. E gli anziani, a quel punto?
ENERGIA – “La prima preoccupazione – afferma Franco Massi, presidente nazionale Uneba – è il disastroso aumento dei costi dell’energia. Chiedere un sacrificio alle famiglie con un aumento delle rette, sarà purtroppo inevitabile, ma è indispensabile un urgente sostegno pubblico. Auspichiamo un segnale già negli emendamenti al Decreto Ristori nei prossimi giorni. Perché nei nostri centri, nelle nostre Rsa non possiamo abbassare il riscaldamento negli ambienti in cui vivono gli anziani, né, per fare un esempio, rinunciare ai letti elettrici, che permettono anche ai più fragili di alzarsi. La spesa per l’energia è una spesa per la loro salute. Volete tagliare sulla salute degli anziani?”.
AUMENTO DELLE TASSE – “Dopo la pandemia e l’aumento del costo dell’energia – aggiunge Massi-, i servizi non profit per i più fragili rischiano una terza botta. Arriva dalla riforma del terzo settore. Le recenti modifiche al Codice del terzo settore, volute dal ministero del Lavoro, portano a un aumento di Ires, Imu e Irap per fondazioni e associazioni. E andiamo verso la scomparsa delle Onlus. Ci rivolgiamo allora alle forze politiche: perché volete mettere in ulteriore difficoltà enti che senza scopo di lucro e da decenni, se non da secoli, si dedicano con professionalità ai più fragili?”.
QUOTE REGIONALI – “A stress da pandemia, aumento dei costi dell’energia e aumento delle tasse si somma il mancato adeguamento delle quote sanitarie. In molte parti d’Italia il contributo che le Regioni danno alle Rsa per l’accoglienza degli anziani è fermo da molti anni. E siccome tutti gli altri costi aumentano ogni anno, è come se il sostegno diminuisse ogni anno. Quali Regioni avranno il senso di responsabilità di dare un sostegno all’assistenza agli anziani?”.
Concludendo, se Parlamento, Governo e Regioni non dimostreranno di avere davvero a cuore gli anziani più fragili subito, le Rsa non profit continueranno ad affondare. Dopo le perdite di 2020 e 2021 per la pandemia, nel 2022, con il rincaro dell’energia, le perdite saranno da 10 a 20 euro al giorno per ogni posto letto in Rsa e nelle strutture residenziali per disabili. Si rischiano pesanti aumenti delle rette a carico delle famiglie. E secondo Uneba, proseguire così sarebbe impossibile.
Redazione Nurse Times
- Prevenire le lesioni da pressione: il 21 novembre torna la Giornata Internazionale STOP Pressure Ulcers
- Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre
- Ostia (Roma), uomo morto per possibile shock anafilattico: indagati tre medici del Centro Paraplegici
- Reggio Emilia, violenza in Pronto soccorso: 16enne prende a pugni due infermieri
- Asl Napoli 3 Sud, sospesa infermiera che si spacciava per cartomante e sensitiva
Lascia un commento