Dopo l’astensione generale dal lavoro del 2019, nel Paese del Regno Unito continua la battaglia per l’aumento salariale.
In Irlanda del Nord gli infermieri iscritti ai contratti Agenda for Change, attuale sistema di classificazione e retribuzione per il personale del Sistema sanitario nazionale (esclusi medici, dentisti, apprendisti e alcuni dirigenti), parteciperanno a una votazione nazionale per decidere se scioperare in favore di una retribuzione più equa. A tal proposito il sindacato RCN (Royal College of Nursing) ha annunciato che “la battaglia per una retribuzione equa continua”.
Già nel 2019 gli infermieri nordirlandesi avevano organizzato un’astensione dal lavoro a livello nazionale (foto). Fiona Devlin, direttrice dell’RCN Northern Ireland, ha affermato: “La battaglia per un’equa retribuzione è continuata nonostante anni di lavoro sottopagato e carenze di personale. È davvero incredibile che tre anni dopo aver avviato un’azione sindacale per la prima volta nella storia dell’RCN stiamo chiedendo ai nostri membri di intraprendere nuovamente uno sciopero”.
Iniziative analoghe sono state assunte anche nel resto del Regno Unito. E mentre in Scozia gli infermieri hanno già rifiutato un’offerta salariale, ritenendola inadeguata, i colleghi di Inghilterra e Galles hanno sì ricevuto un premio salariale, ma inferiore all’inflazione. Nessuna offerta, invece, è stata ricevuta dagli infermieri nordirlandesi, il cui futuro, sul piano dei riconoscimenti salariali è ancora nebuloso.
“Siamo ben consapevoli che il premio salariale per i nostri colleghi inglesi e gallesi non serve a far fronte all’aumento del costo della vita e non ci aiuterà a reclutare più personale infermieristico”, ha dichiarato ancora l’RCN.
Redazione Nurse Times
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