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La storia dell’infermiera d’Amore:“Lavorerò anche a Pasqua per vaccinare e proteggere gli anziani”

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La storia dell’infermiera d’Amore:“Lavorerò anche a Pasqua per vaccinare e proteggere gli anziani”
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Il piano vaccinale sta pian piano decollando nel nostro Paese nonostante la penuria costante di dosi a disposizione, ieri si è superato il numero di 300mila somministrazioni in un giorno.

Ma questo è possibile anche grazie all’abnegazione e allo spirito di sacrificio di medici, infermieri, e da poco anche farmacisti, che si stanno adoperando affinché la vaccinazione prosegua spedita.

La responsabile dell’hub vaccinale dell’Asl 1 di Roma all’ Auditorium Parco della Musica, Maurizia d’Amore, ha raccontato come passerà le vacanze di Pasqua continuando a vaccinare:

“A Pasqua e Pasquetta sarò qui come ogni giorno a vaccinare gli anziani, oggi è la nostra missione. Ho passato a lavoro con siringa e fiala in mano anche il mio compleanno, 60 anni. Chissà, magari per domenica riusciremo anche a regalare o regalarci qualche uovo di cioccolata”.

La struttura nel cuore del quartiere Flaminio è dedicata alle persone over 80: “Sono molto contente e riconoscenti – prosegue l’infermiera – In media ogni operatore arriva a immunizzare 40 persone al giorno e lavoriamo su più turni per garantire una copertura completa. Ora stiamo vaccinando con Moderna”.

Davanti all’Auditorium, ora chiuso per l’emergenza Covid, c’è un fitto via vai di macchine che lasciano gli over 80 all’entrata del centro.

“Spesso sono emozionati e tesi – racconta d’Amore, che ha accumulato negli anni tanta esperienza nei centri vaccinali dell’Asl – ma quello che ci chiedono è di avere il vaccino per poter al più presto rivedere i loro cari”.
E non mancano le attenzioni, anche ‘galanti’, nei confronti degli operatori sanitari, per la maggior parte donne.

“Un signore per la seconda dose ci ha portato 50 cornetti caldi – ricorda – Poi c’è stato anche un altro che ci ha regalato un mazzo di rose bianche.

Gesti che fanno piacere durante una faticosa giornata di lavoro, bardati e coperti da testa a piedi”.

Gli anziani sono spesso spaesati dopo mesi di solitudine, li aiutiamo a capire’

“Le persone anziane che arrivano qui da noi sanno di essere dei ‘sopravvissuti’ alla pandemia.

Quello che sta accadendo con le vaccinazioni anti-Covid è molto diverso rispetto alla normale campagna antinfluenzale – prosegue d’Amore – e questo lo leggiamo nei loro sguardi.

Spesso sono rimasti soli per mesi e sono spaesati rispetto alle notizie sul vaccino, le cose che sanno le hanno sentite in tv.
Cerchiamo di rincuorali e rispondiamo alle loro domande, poi una volta fatta la dose si rilassano e sono contenti.

Ci  sempre e la cosa che dicono più spesso è che ‘qui non sembra di essere in Italia’, questo da una parte ci riempie d’orgoglio per il nostro lavoro, ma dall’altro fa riflettere molto”.

Nel Punto vaccinale dell’Asl Roma 1 all’Auditorium Parco della musica lavorano diverse squadre: 10 steward che accolgono le persone, 4 ausiliari che le accompagnano nelle postazioni e le seguono nelle varie fasi e poi 14 infermieri e 6 medici per turno.

“Da quando siamo partiti abbiamo somministrato oltre 15mila dosi senza nessuna reazione avversa – sottolinea la responsabile operativa del centro – abbiamo avuto un signore che non riusciva a uscire dalla macchina per problemi di salute e abbiamo dovuto vaccinarlo nel garage sotto il centro.

Ogni postazione per il vaccino ha un ‘book’ delle procedure e nulla viene lasciato al caso.
Lavoriamo tutti allo stesso modo e seguendo le procedure e cerchiamo di essere perfetti – conclude – e lo facciamo anche sorridendo, davanti abbiamo una persona spesso fragile che ha bisogno di sentirci vicino”.

Redazione Nurse Times

Fonte: globalist.it

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