La sentenza premia il ricorso di un’operatrice socio-sanitaria che lamentava l’impossibilità di un “corretto recupero psicofisico”.
Sale il disagio degli oss in servizio alla Fondazione Don Gnocchi di La Spezia, complesso sanitario in convenzione con l’Asl 5 Spezzino, specializzato nella riabilitazione delle persone traumatizzate, colpite da ictus e da altre patologie che ne hanno compromesso la mobilità. Disagio legato soprattutto ai turni di lavoro massacranti, che ha già portato a proporre ricorsi per ottenere un adeguato riconoscimento economico.
Una prima istanza rigettata dal giudice del lavoro era stata invece accolta dalla Corte di Appello, che aveva fissato i principi guida alla base del riconoscimento della situazione e della prima sanzione erogata. Ora è il Tribunale di La Spezia, confermando l’orientamento del giudice di secondo grado, a innescare una svolta destinata a fare da traino per altri ricorsi.
Il giudice Marco Viani ha infatti riconosciuto a un’operatrice socio-sanitaria il diritto al risarcimento del danno generato “dal disagio e dalla penosità della prestazione, dovuta a turni di lavoro che non consentivano un corretto recupero psicofisico”. Articolata la motivazione della sentenza, che rappresenta un monito per l’Asl: l’Azienda deve rispettare i turni di lavoro anche nelle articolazioni del riposo; ove ciò non avvenga, ne deriva il diritto a un rimborso di 60 euro per ogni giorno di violazione (somma individuata dalla magistratura in via equitativa). Nel caso specifico, le violazioni accertate sono state 74. Ne è derivato un risarcimento di 4.400 euro.
Intanto la sezione lavoro del Tribunale, nella persona del giudice Giampiero Panico, ha pendenti altre due ricorsi. Il magistrato ha incaricato un consulente tecnico di elaborare un conteggio dettagliato delle violazioni poste in essere dalla Fondazione.
Redazione Nurse Times
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