Il volume è una trattazione ampia su tutte le fasi di questo delicato momento.
Già ai tempi di Ippocrate si era notato che la prima comparsa di disturbi dell’umore nella neo-mamma spesso coincideva con il periodo di tempo successivo al parto. E fin dagli esordi della medicina si denominava “psicosi puerperale” l’insorgenza, in questo periodo, di un grave disturbo mentale.
Oggi la visione si è allargata e, all’interno dei disturbi mentali a insorgenza perinatale, vengono incluse non solo le loro forme più gravi, ma anche quelle meno gravi: disturbi d’ansia, del comportamento alimentare e la sofferenza emotiva che caratterizza tutto il periodo dalla gravidanza al primo anno di vita del bambino, arrivando anche, nella recente classificazione diagnostica (DSM-5), ad abbracciare un tempo più esteso rispetto a prima.
Proprio questo periodo, in tutta la sua complessità e trasversalità, è al centro del libro La salute mentale nel periodo perinatale, a cura di Laura Camoni, Gabriella Palumbo e Antonella Gigantesco (in collaborazione con Gina Barbano, Marina Cattaneo, Laura Dal Corso), per Il Pensiero Scientifico Editore. Un libro scritto a più mani da ricercatrici e ricercatori dell’Iss con esperienza ventennale in questo campo ed esperti che operano nelle strutture assistenziali del Ssn e delle Università.
Il volume è una trattazione ampia su tutte le fasi di questo delicato periodo: da quella che precede il concepimento (passando per la formazione dell’identità genitoriale materna e paterna, per stereotipi e ricadute psicologiche, con un capitolo anche sull’omogenitorialità) alla gravidanza come periodo di cambiamenti psichici e identitari, ma anche, per la madre, ormonali, neurochimici e neurobiologici (con un focus sugli effetti sul nascituro dello stress materno in gravidanza e dei traumi), fino a tutto il percorso nascita, passato in rassegna nei suoi aspetti multidisciplinari.
E ancora il post-partum: i disturbi mentali che possono anche portare al rischio di suicidio e infanticidio, e il possibile lutto perinatale, dovuto alla perdita del bambino atteso. Infine il rientro al lavoro, i trattamenti disponibili e quelli auspicati per la cura della salute mentale perinatale e le indicazioni delle linee guida internazionali.
Uno sforzo, quello degli autori, finalizzato ad aumentare la consapevolezza sull’importanza del riconoscimento (attraverso anche programmi di screening), del trattamento precoce e della presa in carico delle donne che presentano i disturbi mentali del pre e del post-partum, non solo per la salute e il benessere delle donne stesse, ma anche per quelli del bambino, della famiglia e, in ultima analisi, della società.
Redazione Nurse Times
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