La legge del distacco è iscritta nella mappa dell’esistenza umana e abbraccia l’orizzonte fisico, psicologico, mentale e spirituale.
E’ inevitabile passare attraverso la notte per vedere il nuovo giorno, affrontare l’inverno per scoprire una nuova primavera, dire addio alla giovinezza per entrare pienamente nell’età adulta. E’ dalla morte che scaturisce il miracolo della nuova vita: ogni vita è intrisa di morte e ogni morte è abitata dalla vita.
Questo inevitabile connubio accompagna la storia di ogni essere vivente e richiama una verità essenziale dell’esistenza, espressa da Gesù in una metafora: “se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto”.
Ecco riportata, di seguito, una tra le più belle poesie di Henry Scott Holland (teologo e scrittore britannico) dal titolo: “La morte non è niente”.
La morte non è niente.
Non conta.
Io me ne sono solo andata nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente com’era.
Io sono io e tu sei tu e la vita passata
che abbiamo vissuto così bene insieme
è immutata, intatta.Quello che siamo stati l’uno per l’altro,
lo siamo ancora.
Chiamatemi con il mio vecchio nome.
Parlate di me con la facilità che avete sempre usato.
Non cambiate il tono della vostra voce.
Non assumete un’aria forzata di solennità o di dolore.
Ridete come abbiamo sempre riso
degli scherzi che facevamo insieme.
Sorridete, pensate a me e pregate per me.Fate che il mio nome rimanga per sempre
quella parola familiare che è stata.Pronunciatelo senza sforzo,
senza che diventi l’ombra di un fantasma.
La vita significa tutto ciò che ha sempre significato.
È la stessa che è sempre stata.
C’è una continuità assoluta, ininterrotta.
Cos’è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere lontana dal vostro cuore
dal momento che non sono con voi?Vi sto soltanto aspettando da qualche parte,
molto vicino, appena svoltato l’angolo.Va tutto bene.
Scupola Giovanni Maria
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