Parlare di accessibilità è sempre un buon punto di partenza per considerare smussabili le barriere fisiche e comunicative presenti oggi nei contesti in cui viviamo
Soprattutto se si prendono in considerazione gli ambienti sanitari, dove alla necessità di affrontare determinate problematiche di salute, non dovrebbero aggiungersi ulteriori difficoltà.
L’idea del Collegio IPASVI della provincia di Padova nasce da qui; con l’intento di costruire un percorso di sensibilizzazione aperto a tutti gli operatori sanitari, a favore dell’utente sordo.
Il progetto ha come principale obiettivo quello di abbattere le barriere linguistiche, comunicative e relazionali con cui la persona sorda si scontra ogni qualvolta usufruisce di un servizio sanitario; attraverso una proposta di avvicinamento alla Lingua dei Segni Italiana (LIS) e al contesto culturale e sociale all’interno del quale si inserisce.
La Lingua dei Segni Italiana è una lingua naturale, che si è sviluppata ed evoluta nel tempo. E’ la lingua madre delle persone sorde e pertanto rappresenta un carattere identitario fondamentale per la loro cultura e la loro comunità.
L’ONU, attraverso la Convenzione del 13/ 12/ 2006 sui diritti delle persone disabili (art. 21, c. I, punto E; art. 2, 9, 21, 24 e 30), esorta i governi a riconoscere e promuovere l’uso della Lingue dei Segni, le quali nella maggior parte dei Paesi della Comunità Europea sono riconosciute e sostenute da diversi anni. Solo pochissimi Stati sono ancora in attesa, in particolare l’Italia, pur avendo sottoscritto e ratificato (L. 18/ 2009) tale Convenzione, ancora non l’ha applicata. Pertanto attualmente in Italia la Lingua dei Segni non è riconosciuta.
Di rilevante valore, quindi, il lavoro degli enti presenti nei vari territori regionali che si organizzano in autonomia per sensibilizzare e diffondere la LIS e la sua storia.
Per favorire il processo di interazione e comunicazione tra persone sorde e udenti è comunque consigliabile oggi far riferimento alla figura professionale dell’Interprete di Lingua dei Segni, soprattutto all’interno di contesti, come quello sanitario, dove vengono analizzati stati di salute e riferite diagnosi che in alcuni casi offrono sollievo in altri generano preoccupazione ed ansia.
E’ pertanto raccomandabile che il processo di comunicazione, se necessario, venga affidato a professionisti per evitare di generare equivoci o incomprensioni che potrebbero complicare ulteriormente la situazione.
Ciò non toglie che agevolare l’accessibilità linguistica e comunicativa a favore delle persone sorde può e deve essere una competenza acquisibile da tutti.
Per info e iscrizioni
Andrea Merlo
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