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Gentile Direttore,
Sono Francesca Morelli, un’infermiera laureata il 15 Novembre presso l’Università “La Sapienza” con sede a Latina, sarei interessata a far pubblicare la mia tesi.
Il titolo della mia tesi è “Telenursing: gestione Loop Recorder impiantato in pazienti con pregresso ictus criptogenetico”, ho condotto una raccolta dati all’interno dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina nel quale ho preso in considerazione tutti i pazienti che hanno impiantato il Loop Recorder per un pregresso ictus di origine sconosciuta e sono andata a ricercare quanti di loro avessero svolto diagnosi di Fibrillazione Atriale.
ABSTRACT
Introduzione
Secondo gli ultimi studi la fibrillazione atriale si associa ad un aumento di morte di 1.5 – 1.9%. La causa principale di questo incremento di mortalità è l’ictus ischemico, secondario a distacco di emboli originati da trombi in atrio sinistro o in auricola sinistra. Ad oggi i dati indicano che la causa di ictus in corso di fibrillazione atriale è del 14.7% in tutta Italia.
Il loop recorder è un dispositivo di piccole dimensioni che viene impiantato nel sottocute del paziente tramite un intervento mini invasivo e permette di registrare eventuali aritmie nel paziente. Dopo l’impianto è di fondamentale importanza il monitoraggio e la gestione del dispositivo in modo tale da riconoscere un’aritmia, fare diagnosi ed intervenire in modo precoce.
Una delle indicazioni per l’impianto del loop recorder è proprio la presenza di un pregresso ictus criptogenetico. La fibrillazione atriale, essendo causa di ictus, necessita di un monitoraggio a lungo termine per essere diagnosticata.
Negli ultimi anni si può notare l’aumento degli impianti e la modernizzazione di questo dispositivo che permette non solo il monitoraggio e la diagnosi, ma anche un intervento tempestivo per un eventuale successivo episodio di ictus.
Scopo
Lo studio che è stato svolto all’interno del servizio di Cardiologia dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina analizza i dati inerenti all’impianto di loop recorder per ictus criptogenetico. I pazienti che hanno eseguito l’impianto vengono monitorati grazie al telenursing e a distanza di tempo si valuta in quanti di questi pazienti si scontra la fibrillazione atriale. Il fine ultimo, quindi, è quello di valutare sul territorio pontino il beneficio di questo intervento di tipo preventivo.
Materiali e metodi
Sono state condotte diverse ricerche che hanno permesso di eseguire lo studio su più di venti pazienti. Come prima cosa, è stata svolta una raccolta dati tra tutte le persone che hanno impiantato il loop recorder, andando a ricercare come motivo di impianto “pregresso ictus criptogenetico”. Una volta preso in considerazione questo tipo di pazienti si è svolto un vero e proprio monitoraggio nei successivi mesi. La raccolta e l’analisi dei dati è stata svolta sulla Banca dati di Medtronic, Abbot e Biotronik che sono le case produttrici di tutti i dispositivi che permettono il telemonitoraggio.
Risultati
Lo studio ha dimostrato il beneficio derivante dall’impianto di tale dispositivo, sulla base di una diagnosi ben precisa, non ottenibile in tempi brevi. A circa il 41,7% dei pazienti presi in considerazione è stata diagnosticata fibrillazione atriale e questo ha consentito di intervenire nel modo più adatto a prevenire un’eventuale recidiva di ictus.
Dott.ssa Francesca Morelli
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