La dott.ssa Valentina De Simone presenta la sua tesi di laurea in infermieristica dal titolo “Dolore cervico-lombare. Aspetti medici ed infermieristici”
INTRODUZIONE
In questo lavoro di tesi ho potuto approfondire i miei studi in relazione al dolore cervico-lombare. Ho considerato tutte le fasi, gli aspetti e le peculiarità somatiche di un gruppo di pazienti tenuti in osservazione, per valutare, con opportuni esami, l’evolversi del dolore cervico-lombare.
SCOPO DELLO STUDIO
Scopo di questo studio è stata l’ottimizzazione del percorso che parte dal “segnale dolore” e passa attraverso fasi che devono individuare un problema complesso, giungendo il più possibile a risultati positivi e personalizzati, con valutazione degli esami medici, opportuna assistenza infermieristica e conseguente miglioramento della qualità di vita.
RUOLO DELL’INFERMIERE
L’infermiere, nel rispetto della valutazione degli esami e delle direttive mediche, deve somministrare, con regolare attenzione, quanto prescritto, assistendo i pazienti in modo preciso e personalizzato, e lasciando anche trasparire un senso di empatia rispetto alle persone da curare. L’assistenza riguarda anche i momenti inerenti gli esami medici e l’attenzione ai bisogni dell’ammalato, che vive un dolore sia fisico che psicologico.
MATERIALI E METODI
Sono stati considerati 20 pazienti maggiorenni affetti da dolore cronico cervico-lombare (tutti i pazienti hanno dato il loro consenso informato), i quali sono stati sottoposti a registrazioni elettrocardiografiche non invasive, necessarie per valutare la variabilità della frequenza cardiaca (HRV).
Tutti i soggetti sono stati trattati con una manipolazione cervicale o lombare dallo stesso osteopata. Gli stessi sono stati divisi in due gruppi e sottoposti a registrazione elettrocardiografica sia prima che dopo il trattamento osteopatico, in modo da individuare eventuali differenze nel sistema neuro-vegetativo all’interno dei due gruppi di trattamento. Il primo gruppo includeva i pazienti sottoposti a trattamento della regione cervicale. Il secondo gruppo includeva i pazienti sottoposti a trattamento osteopatico della regione lombare.
RISULTATI
I dati ottenuti dal gruppo di studio trattato con manipolazione osteopatica hanno rivelato che dopo tale trattamento i pazienti mostravano un aumentato tono ortosimpatico ed un diminuito tono parasimpatico, come confermato nel rapporto.
Le variabili in esame, espressione del tono adrenergico ed acetilcolinergico, mostrano diversità in due distinti momenti di studio, prima e dopo il trattamento; ma queste variazioni non hanno fatto registrare definitivi cambiamenti da inserire tra i dati statistici più rilevanti.
DISCUSSIONE
E’ stato rilevato un miglioramento successivo ai trattamenti osteopatici, pur considerando una reale “memoria ossea” che tende a riportare alla problematica evidenziata precedentemente, che ha attinenza con le abitudini e le posture dei pazienti in relazione alla quotidianità.
CONCLUSIONI
Dunque, le scorrette abitudini e le posture giornaliere legate all’attività professionale possono essere risolte o alleviate con trattamenti osteopatici periodici, allentando le tensioni muscolari, talvolta responsabili di dolori. L’approccio osteopatico deve inserirsi in una corretta strategia fatta di esercizi specifici, manipolazione opportuna e va considerata l’importanza di terapie farmacologiche, qualora necessarie.
PAROLE CHIAVE: dolore cervicale, dolore lombare, manipolazione osteopatica, equilibrio ortosimpatico, equilibrio parasimpatico, variabilità della frequenza cardiaca.
Dott.ssa Valentina De Simone
Tesi: “Dolore cervico-lombare. Aspetti medici ed infermieristici”
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