Non occorre un articolo di 1500 battute per ricordare a tutti noi il valore dell’esercizio del voto, sono sufficienti poche ma significative righe espresse magistralmente dai nostri Padri Costituenti.
Nel secondo capoverso dell’art 48 della Costituzione Italiana si legge:
“Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico”.
Tutto l’articolo in questione è un richiamo all’esercizio del voto, la Costituzione non prevede l’astensione ma al contrario tutela il dovere civico dell’elettore.
Questo è l’unico vero motivo per cui il 17 aprile bisogna recarsi alle urne, votare il Referendum indetto esprimendo la propria opinione con un SI o con un No.
Non votare non significa esprimere la propria contrarietà, la non partecipazione non appartiene al nostro dettato costituzionale, la non partecipazione poco ha a che fare con l’esercizio democratico.
Per questo l’invito al voto non è legato alla necessità di raggiungere il famigerato quorum che i sostenitori del SI al referendum auspicano ma un richiamo forte ai valori repubblicani che ci furono donati 70 anni fa e verso i quali abbiamo un altro dovere ovvero quello di conservarli e di difenderli da qualsiasi impulso populista che tenti di convincerci che “votare non serrve”.
Io andrò a votare e voterò convintamente per il Si, non perché io sia ideologicamente un ambientalista e nemmeno perché dò a questo referendum un valore di giudizio politico sull’operato del Governo ma perché ritengo che possiamo realizzare una via di sviluppo sostenibile, con un abbandono progressivo delle cosiddette materie fossili in favore di quelle rinnovabili.
Ma ciò che rende importante è la mia partecipazione al voto, all’affermare che votare serve ad identificarmi come cittadino con diritto di cittadinanza in questo Paese.
Chi sostiene che quanto previsto dai quesiti referendari sia un complesso di norme tecniche rispondo semplicemente che non è sulle norme tecniche che bisogna focalizzare la propria attenzione ma osservare oggi quanto avviene nel mondo.
La mia professione di garanzia per la tutela della salute dei cittadini, mi impone di avere nei confronti di questi temi una forte sensibilità, perché è parte integrante anche dell’etica dell’agire di un professionista guardare a ciò che può essere causa di un problema. I dati sull’inquinamento diramati negli scorsi mesi avrebbero potuto e dovuto un dibattito serio e composito da parte anche e soprattutto di chi si occupa di salute, dibattito che è rimasto lontano dal clamore dei media, trovando raramente spazio sulle pagine dei giornali o delle televisioni.
Rimane il fatto che voglio e intendo rispettare anche chi non ha il mio stesso parere e vorrei però confrontarmi sul campo aperto del consenso e non della astensione mascherata.
Come possiamo riconquistare il nostro diritto di esercizio democratico se la vulgata è quella di non esercitarlo?
Oggi è il referendum, domani potrebbe essere ben altro, come per esempio le nuove normative sulla rappresentanza sindacale che rischiano di minare ulteriormente i diritti dei lavoratori.
In ballo c’è molto di più di una “trivella”, di un “mare pulito” o di un “futuro respirabile”, credo che in ballo ci sia la nostra appartenenza.
Piero caramello
Se qualcuno non si è convinto di quanto ho scritto, rimando la lettura di un passaggio del “discorso sulla Costituzione” di Piero Calamandrei:
“..Io mi ricordo le prime elezioni dopo la caduta del fascismo, il 2 giugno 1946, questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto le libertà civili e politiche, la prima volta che andò a votare dopo un periodo di orrori- il caos, la guerra civile, le lotte le guerre, gli incendi. Ricordo- io ero a Firenze, lo stesso è capitato qui- queste file di gente disciplinata davanti alle sezioni, disciplinata e lieta perché avevano la sensazione di aver ritrovato la propria dignità, questo dare il voto, questo portare la propria opinione per contribuire a creare questa opinione della comunità, questo essere padroni di noi, del proprio paese, del nostro paese, della nostra patria, della nostra terra, disporre noi delle nostre sorti, delle sorti del nostro paese..”
IL 17 aprile andate a votare, per poter scegliere con consapevolezza ecco alcuni link per cercare di capire:
https://www.quotidiano.net/referndum-trivelle-17-aprile-1.2028521
https://www.legambiente.it/partecipa/notrivelle-votasi/
oppure digitare su Google: le ragioni del si e del no al referendum trivelle, troverete oltre 35mila risultati. Non votare perché non è informati è pressoché impossibile.
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