La nuova tecnica, sviluppata dai ricercatori della Johns Hopkins University, utilizza bracci meccanici per aiutare persone disabili a recuperare alcuni movimenti.
Una nuova tecnica che consente a un uomo parzialmente paralizzato di nutrirsi, utilizzando bracci robotici collegati attraverso un’interfaccia cervello-macchina. E’ il nuovo progetto sviluppato dai ricercatori della Johns Hopkins University.
Secondo gli studiosi, l’uomo, un 49enne con lesione del midollo spinale, doveva limitarsi a eseguire piccoli movimenti con i pugni per fare in modo che il braccio robotico con forchetta e coltello tagliasse il cibo e glielo portasse alla bocca. “Abbiamo implementato una strategia collaborativa di controllo condiviso per manipolare e coordinare due arti protesici modulari”, si legge nello studio dell’Università. Per i ricercatori “potrebbe avere il dessert entro 90 secondi”.
Il cuore dell’interfaccia uomo-macchina è composto da un set di micro-elettrodi collegati al cervello, che “ha fornito comandi a entrambi i Modular Prosthetic Limbs, gli arti protesici modulari, per eseguire un’attività che includeva il taglio”. I comandi motori “sono stati decodificati da segnali neurali bilaterali”. Il nuovo metodo è incentrato su un sistema di controllo condiviso che riduce al minimo la quantità di input mentale richiesto per completare un’attività.
La tecnologia è ancora agli inizi. Gli scienziati vogliono aggiungere un feedback sensoriale (simile al tocco). Sperano anche di migliorare la precisione e l’efficienza, riducendo al contempo la necessità di una conferma visiva. A lungo termine il team vede bracci robotici come questi in grado di ripristinare movimenti complessi e di fornire maggiore indipendenza alle persone con disabilità.
Redazione Nurse Times
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