Uno studio condotto da ricercatori della Columbia University e pubblicato su Nature Neuroscience fa luce sulla relazione tra insufficienza cardiaca e declino cognitivo, dovuta a piccole perdite di calcio nei neuroni del cervello.
L’insufficienza cardiaca può portare al declino cognitivo, creando una minuscola perdita di calcio all’interno dei neuroni del cervello. A questa conclusione è giunto un nuovo studio condotto da ricercatori del Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University, pubblicato su Nature Neuroscience.
“Da molti anni sappiamo che i pazienti con insufficienza cardiaca tendono ad avere problemi cognitivi, ma questa è stata vista come una coincidenza – afferma il professor Andrew R. Marks -. Solo di recente gli studi hanno suggerito che l’insufficienza cardiaca causa i problemi cognitivi“.
I ricercatori hanno scoperto che nei topi con insufficienza cardiaca le perdite di calcio nei neuroni del cervello portano a un deterioramento cognitivo. Tuttavia – e questo è incoraggiante – la cognizione potrebbe essere protetta se la perdita di calcio fosse tappata con un farmaco sperimentale.
Il farmaco, chiamato Rycals, è attualmente in fase di sperimentazione clinica per persone con disturbi cardiaci e altri disturbi muscolari causati dalla fuoriuscita di canali del calcio.
Redazione Nurse Times
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