Tra settembre e ottobre l’Inghilterra dovrà affrontare quattro giorni di sciopero dei medici senior e junior, pronti a protestare contro un Governo che non vuole negioziare sugli stipendi. Si tratta della prima azione congiunta nella storia del Servizio sanitario nazionale.
Prima il 20 settembre, poi il 2, il 3 e il 4. Queste le date dello sciopero che medici junior e senior insceneranno insieme in Inghilterra per protestare contro un Governo che si rifiuta di negoziare sugli stipendi. Ad annunciare l’azione congiunta di entrambi i gruppi è stata la British Medical Association.
I medici senior entreranno in sciopero il 19 settembre e saranno raggiunti dai medici in formazione il 20, primo giorno di azione coordinata. Ma quando i primi torneranno al lavoro, il 21 settembre, i junior sciopereranno ancora quel giorno e il successivo. Situazione analoga a ottobre: i senior sciopereranno il primo giorno del mese, per poi unirsi ai loro colleghi in formazione per i tre successivi.
Inevitabile la preoccupazione per la tenuta del Servizio sanitario nazionale (NHS), chiamato a fronteggiare per la prima volta nella sua storia un’azione congiunta di entrambi i gruppi. Anche sulla scorta degli scioperi di infermieri, personale delle ambulanze e altro personale, iniziati lo scorso dicembre e costati circa 1 miliardo di sterline, tra compensi al personale chiamato a colmare le lacune nei turni e mancati introiti per interventi chirurgici che gli ospedali non sono stati in grado di eseguire.
“È inevitabile che la sicurezza dei pazienti sia a rischio”, ha dichiarato Matthew Taylor, amministratore delegato della Confederazione del Sistema sanitario nazionale, parlando di “scenario da incubo”. E Sir Julian Hartley, amministratore delegato di NHS Providers, che rappresenta le aziende sanitarie in Inghilterra, ha commentato: “L’annuncio di uno sciopero coordinato rappresenta una grave escalation nella controversia sindacale tra i medici”.
I medici in formazione hanno già scioperato per tre giorni interi a marzo, per quattro ad aprile, per tre a giugno, per cinque a luglio e per quattro ad agosto, chiedendo un aumento salariale del 35% e il conseguente “ripristino della retribuzione piena”, dopo che il valore dei loro stipendi è diminuito del 26,2% dal 2008. Il premier Rishi Sunak e il ministro della sanità, Steve Barclay, hanno però criticato le loro richieste, definendole “irragionevoli e insostenibili”, ed escludendo ulteriori colloqui con la British Medical Association.
A luglio Barclay ha deciso di imporre un aumento salariale in media dell’8,8% ai medici in formazione per il 2023/2024, come parte di un piano volto a garantire alla maggior parte dei medici e dentisti un aumento di almeno il 6%. Ma giovedì scorso la British Medical Association ha invitato Sunak a intervenire e a garantire che Barclay faccia ai medici junior “un’offerta credibile”, che consentirebbe l’avvio dei colloqui per raggiungere un accordo.
In caso contrario lo scenario sarebbe ancor più delicato. Rob Laurenson e Vivek Trivedi, presidenti congiunti del Comitato dei medici junior, hanno infatti avvertito Sunak e Barclay che i loro membri, se necessario, continueranno a scioperare fino alla primavera del 2025.
“Se Sunak non si presenterà al tavolo con un’offerta credibile sulla retribuzione, dovrà affrontare altri sei mesi di sciopero. E altri sei mesi dopo, e dopo ancora, se continua a ignorarci. Conosce la posta in gioco, conosce la nostra richiesta e ora conosce la nostra decisione”. Questa la minaccia la British Medical Association, che ha aggiunto: “Il primo ministro si trova di fronte a una professione unita nella determinazione ad affrontare l’erosione salariale. Medici senior e medici junior sono fianco a fianco in segno di solidarietà, dopo aver dovuto affrontare per mesi l’inflessibilità del Governo”.
Redazione Nurse Times
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