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Infermieri obbligati a guidare l’automedica del 118:“È consuetudine che lo facciano”

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Infermieri obbligati a guidare l’automedica del 118:“È consuetudine che lo facciano”
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Prosegue il braccio di ferro tra il sindacato infermieristico Nursind e Asl sulla questione della guida dell’automedica ad opera degli infermieri. Un incontro fra l’Asl Toscana Nord Ovest e le organizzazioni sindacali sul problema si è tenuto ieri.

“Tale problema che si presenta da svariato tempo, anni – spiega Nursind Lucca -, è particolarmente urgente da risolvere, anche alla luce degli ultimi fatti accaduti ad una collega infermiera che presta servizio presso il 118 di Massa, che si è vista condannare pesantemente per un incidente accaduto proprio durante una emergenza in cui la stessa infermiera si trovava alla guida di tale mezzo.

Questo recente episodio non è altro che la punta di un iceberg, che può accadere nuovamente anche agli altri infermieri presenti nella nostra grande azienda (circa 130) e che prestano il loro servizio assieme al medico in tale mezzo di soccorso”.

“Nonostante il profilo infermieristico non contempli attività quali la guida di automezzi – si spiega – in particolare in situazioni di emergenza/urgenza dove oltretutto i tempi di intervento sono fissati in pochi minuti, sia presente una norma regionale che prevede che il team di emergenza in automedica sia costituito da 3 persone ed esattamente un medico, un infermiere ed un operatore dell’emergenza (quest’ultimo non espressamente deputato alla guida del mezzo, ma l’unico che ha le caratteristiche per svolgere tale ruolo), che da tempo il personale infermieristico ha espresso perplessità per la guida esternando la loro preoccupazione, difficoltà ed rischi a cui si espongono, la direzione Aziendale non si propone con interventi immediati, risolutivi e rispettosi della norma, ma prende tempo. Come sempre nasconde la testa sotto la sabbia, offrendo l’attivazione di tavoli tecnici, come se il problema non fosse ben conosciuto”.

“L’incontro con i vertici aziendali di ieri si è concluso quindi con un nulla di fatto, visto che non è stata presa nessuna decisione, nessuna proposta concreta, nessuna pianificazione orientata – si sottolinea – ad una conversione organizzativa che dovrebbe mirare a svincolarenel tempo l’infermiere dalla guida dei mezzi di soccorso, sostituendolo con figure a norma e maggiormente preparate per tale ruolo.

Quello che colpisce di più è il paradosso al quale ci troviamo davanti: l’Azienda per bocca del direttore sanitario Lorenzo Roti e del direttore del Dipartimento infermieristico, Mirco Gregorini, asserisce di essere consapevole che il profilo professionale dell’infermiere non preveda la guida dell’automedica, però, dato che non ci sono al momento alternative per l’impossibilità ad assumere autisti, dato che per consuetudine l’infermiere si è sempre prestato per la guida, ritengono che gli stessi al momento siano costretti a continuare la guida dei mezzi aziendali di soccorso.

Così, ad una delle due figure sanitarie presenti sull’automedica si impone la guida del mezzo, naturalmente all’infermiere e non si mette nemmeno in discussione che possa essere anche il medico deputato a tale attività. Inoltre alle varie domande di quando verrà inserita la terza figura, prevista dalla normativa regionale, l’azienda non ha dato nessuna risposta”.

“Da aggiungere ancora – si legge nella nota -, come ulteriore beffa, che il responsabile dell’ufficio legale dell’Azienda ha suggerito/consigliato agli infermieri di integrare la loro polizza assicurativa professionale (obbligatoria per eventuali danni per colpa grave ai pazienti/cittadini ) con una clausola che li tuteli anche per eventuali incidenti con l’automedica. Naturalmente a loro spese e senza nemmeno la certezza che tale possibilità sia realizzabile.

Insomma, nessuna apertura verso gli infermieri del 118 che rischiano ogni giorno guidando tale mezzo di soccorso, ma si scambia la loro disponibilità dimostrata fino ad oggi al fine di garantire un importante servizio, come una cosa dovuta da cui non potersi esimere ed inoltre dovrebbero anche organizzarsi con una polizza assicurativa integrativa ad hoc, naturalmente più costosa e forse neanche esistente sul mercato. Siamo veramente delusi da questo atteggiamento di chiusura dei vertici aziendali. Ieri abbiamo partecipato all’incontro consapevoli dell’entità del problema e della difficoltà ad esse correlate, pronti ad accogliere e migliorare un percorso che richiede chiari intenti e volontà di attuazione per il graduale inserimento della figura di autisti, ma non ci saremmo mai aspettatati una tale posizione di chiusura, senza margini di mediazione.

E’ proprio per questo motivo che dichiariamo pubblicamente che se l’azienda non garantirà ai colleghi che hanno fatto richiesta e a tutti coloro che la faranno, di non guidare più l’automedica oltre il 10 settembre, Nursind presenterà un esposto alle procure della repubblica di Pisa, Massa Carrara e Lucca, al fine di individuare le responsabilità dei dirigenti che continuano ad obbligare gli infermieri ad un compito/mansione impropria, come lo affermano anche tutti gli ordini professionali infermieristici della Toscana, che già da tempo hanno inviato una nota all’Azienda chiedendo di risolvere tale problematica che mette a rischio il lavoratore e gli stessi cittadini/utenti”.

Dott. Simone Gussoni

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