Riprendiamo un comunicato del presidente Michele Aurigi (foto) sui problemi di demansionamento riscontrati nell’area dell’Asl Toscana Sud-Est.
Non appena calato il sipario sui festeggiamenti della Giornata internazionale dell’infermiere, ci troviamo a commentare notizie di stampa che denunciano l’impiego di infermieri come necrofori o “becchini”.
In questi giorni di campagna elettorale per il Comune di Siena stiamo raccontando ai candidati sindaco che hanno voluto incontrarci per conoscerci meglio, quelle che sono le peculiarità di una professione a due velocità: una accademica e normativa, ricca di potenzialità inespresse; l’altra legata a sistemi organizzativi non sempre in grado di sfruttarne e gestirne al meglio le competenze.
La professione infermieristica abbraccia tutte le fasi della vita, compresa la morte, e anche il sostegno ai famigliari che si trovano ad affrontare un momento così doloroso. Questo può comportare, caso per caso, che l’infermiere si faccia carico pure di parte del processo di sistemazione e accompagnamento della salma, che però, di norma, deve essere garantito da personale tecnico specificatamente individuato.
Per meglio comprendere i fatti descritti, l’Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Siena, chiederà approfondimenti alla direzione dell’Asl Sud-Est, al fine di verificare congiuntamente le eventuali situazioni di demansionamento, ma anche di potenziale inappropriatezza nell’impiego dei professionisti infermieri, con la certezza che da parte dell’Azienda vi sia apertura al dialogo e ricerca di soluzioni, peraltro ribadite in un tavolo aperto con tutti gli Ordini professionali, mirato al miglioramento dei servizi al cittadino.
Il presidente di Opi Siena, Michele Aurigi
Fonte: www.ilcittadinoonline.it
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