Ci risiamo, passata l’onda della pandemia in cui gli infermieri erano considerati degli eroi, si ritorna alla normalità: infermieri scippati del loro settore scientifico disciplinare MED/45. Il bando in seguito a pressioni della FNOPI viene ritirato
Il Magnifico Rettore dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro con il D.R. n. 960 “intende conferire, per l’a.a. 2020/2021, il seguente incarico di insegnamento mediante contratto di diritto privato e previa valutazione comparativa dei titoli: CLASSE DELLE LAUREE IN PROFESSIONI SANITARIE, INFERMIERISTICHE E PROFESSIONE SANITARIA OSTETRICA- L-SNT/I-TRONCO COMUNE I (MED/45)”.
Il requisito d’accesso: Laurea in medicina e chirurgia.
Conferire ai medici la formazione dell’infermiere è uno scivolone che denota una non piena conoscenza del fenomeno che si intende governare.
Oggi la professione infermieristica che negli Atenei è la più numerosa ha un numero troppo basso di docenti-infermieri.
A nulla sono servite le numerose interrogazioni parlamentari l’ultima in ordine cronologico quello della senatrice Paola Binetti (FI) che esordisce “Per poter garantire un ottimale insegnamento professionalizzante, non è più rinviabile il problema della insufficiente e precaria presenza di docenti appartenenti allo specifico profilo professionale, chiamati in ruolo da parte delle università”.
L’interrogazione al ministro dell’Università per chiedere come intenda intervenire per facilitare l’attività di ricerca dei docenti che insegnano nei SSD dedicati ai saperi specifici nei rispettivi corsi di laurea, anche attraverso un aumento significativo delle borse di dottorato e delle borse post dottorato per favorire la formazione scientifica e la relativa produzione scientifica e come intenda procedere nell’ambito dei concorsi pubblici per i diversi corsi di laurea, promuovendo le competenze specifiche e considerando la capacità professionale e la competenza scientifica come due fattori entrambi afferenti allo spirito accademico.
A oggi il rapporto docente/studenti è circa di 1:1.350 mentre ad esempio il rapporto fra studenti e docenti dei corsi di laurea in Odontoiatria diventa 1:6.
Ne consegue che solo in minima parte, e non in tutti gli Atenei, gli studenti di Scienze Infermieristiche – che rappresentano il 45% di tutti gli iscritti alle Facoltà/Scuole di Medicina – hanno l’opportunità di riceve gli insegnamenti del SSD MED45 da docenti universitari inseriti nell’organico dei professori universitari. Nella percentuale non sono comunque calcolati gli studenti iscritti ai Master di primo livello obbligatori per coprire i ruoli di Coordinatore infermieristico e Infermiere specialista clinico (legge 43/2006).
Dal 2012-13 a oggi, diversi Infermieri hanno ottenuto l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) per ricoprire i ruoli di Professore Ordinario (PO; I fascia) e Professore Associato (PA;II fascia) nel SSDMED/45.Vista l’urgenza di acquisire docenti del SSD MED 45, le Università dovrebbero chiamare subito chi è in possesso dell’ASN: 31 fra PO e PA.
Sul totale di 487 docenti attualmente di ruolo nei settori scientifico-disciplinari (SSD) MED/45-50, solo 62 appartengono ai settori specifici dei profili delle 22 professioni sanitarie, appena il 13%. L’87% sono in prevalenza medici e odontoiatri, alcuni biologi, farmacologi e psicologi.
Il bando che scadeva il 3 Settembre 2020 è stato in seguito ritirato dall’università grazie all’intervento della FNOPI e delle associazioni infermieristiche del mondo accademico.La nostra redazione vigilerà affinché il settore scientifico disciplinare MED/45 rimanga insegnamento esclusivo degli infermieri.
Redazione Nurse Times
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