Il sindacato Nursind denuncia gravi carenze strutturali presso la postazione periferica del 118 di Paluzza e presso il Pronto Soccorso di Tolmezzo
Gli Infermieri dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli denunciano la mancanza di 75 unità.
Il problema riguardante la postazione 118 attivata all’interno di una casa di Riposo è solo l’ultimo in ordine di tempo. Il team di soccorso composto da un autista, un infermiere ed un volontario del soccorso opera sull’arco di 12 ore. Il personale ha potuto usufruire della mensa aziendale fino al 1º maggio, quando il loro diritto ad ottenere un pasto è stato negato.
«Non è possibile che gli operatori restino in servizio per una dozzina di ore senza che venga data loro la possibilità di mangiare come previsto dal contratto – spiega Afrim Caslli, segretario provinciale Nursind – dopo un primo confronto con il direttore generale Pier Paolo Benetollo sembrava fosse tutto risolto, ma il problema resta. Vogliamo che la popolazione della Carnia sappia che gli infermieri che rispondono in emergenza-urgenza intervengono per salvare vite umane senza aver mangiato».
Ma sono diverse le carenze che Nursind lamenta: «Il pronto soccorso di Tolmezzo è in grave difficoltà per mancanza di personale – rincara Caslli – e nella stessa situazione si trovano la Chirurgia e la Medicina, dove si rendono necessari continui rientri di personale infermieristico per coprire le assenze.
In tutta l’Azienda mancano 75 infermieri, il personale è allo stremo e il rischio di errore è alto. Parecchi infermieri hanno fatto domanda di trasferimento. Il 15 maggio scorso – aggiunge – alle coordinatrici del Servizio infermieristico domiciliare, del poliambulatorio di Codroipo e della pediatria di San Daniele è stato chiesto di reperire volontari per le vaccinazioni infantili, per reclutare personale che dovrà caricarsi di ulteriore lavoro e che non si sa nemmeno con quali risorse sarà pagato».
Anche gli Infermieri operanti presso il Pronto Soccorso di Tolmezzo sembrano essere sul piede di guerra.
Attendono infatti la retribuzione in busta paga dei codici relativi al rientro in servizio e ai cambi turno dal gennaio 2016.
Gli Infermieri precisa quanto segue: «malgrado il nostro costante impegno per colmare le difficoltà del reparto prestando servizio durante i riposi, rientrando dalle ferie per coprire le carenze in caso di malattia o per far fronte a qualsiasi problematica di reparto».
Richiedono pertanto il pagamento delle prestazioni aggiuntive nelle postazioni periferiche dall’agosto 2016 al gennaio 2017, non ancora liquidate.
Simone Gussoni
Fonti: Messaggero Veneto
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