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Infermieri “assistenti di sala” al Riuniti di Foggia. La FIALS replica al DG e chiede la revoca del bando

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Si registrano ulteriori sviluppi sull’iniziativa congiunta “Ospedali Riuniti” e Università di Foggia di selezione infermieri “collaboratori di sala” per il Pronto Soccorso

In seguito alla pubblicazione del nostro articolo/denuncia dal titolo “L’Università di Foggia “svende” i propri laureati infermieri all’Az. Ospedaliera per “4 soldi”, relativo alla pubblicazione di avviso per quattro borse di studio riservate ai laureati in infermieristica della sede di Foggia c’è stata a una prima richiesta di motivato ritiro del bando da parte della segreteria regionale pugliese del sindacato Fials (VEDI).

Al riscontro del DG, arricchito di ulteriori particolari, un nuovo intervento da parte del dott. Massimo Mincuzzi (segretario regionale della Fials) che ribadisce, con una articolata e sostanziosa missiva, la richiesta di revoca del provvedimento per le ragioni seguenti:

“…molte delle funzioni/compiti, richiamate nelle attività attribuite all’istituendo profilo di “collaboratori di sala”, profilo peraltro non previsto dal Ministero della Salute, in via diretta o indiretta, sono a tutti gli effetti prestazioni sanitarie poiché definite e considerate tali da una serie di esplicitazioni formali contenute in letteratura e da una serie di provvedimenti ministeriali (raccomandazioni sul Triage e linee guida) riguardanti la funzione infermieristica nell’ambito del Pronto Soccorso”.

Nella replica, il segretario regionale Mincuzzi specifica come in altre realtà regionali italiane la titolarità istitutiva della figura di “assistente di sala” sia stata assunta “previa applicazione di specifici modelli organizzativi coerenti con la programmazione sanitaria nazionale e regionale, con atti di programmazione definiti dalle Regioni e assunti attraverso precise disposizioni legislative in tutte le fasi di realizzo”.

Sulla tracciabilità dei finanziamenti istitutivi di tale figura: “non vi è traccia nel panorama sanitario nazionale di un’Azienda Ospedaliera che in proprio abbia determinato la nascita del profilo di “assistente di sala” con l’utilizzo di fondi aziendali, senza un formale atto di regolamentazione o autorizzazione regionale”.

L’unica regione italiana ad aver avviato un percorso simile è stata il Veneto.

“La Regione Veneto infatti, come facilmente riscontrabile (VEDI), nell’attivare un servizio di accoglienza “sui generis” rispetto a quello attivato dalla sua persona per l’A.O.U. Ospedali Riuniti di Foggia, ha utilizzato un chiaro percorso deliberativo attraverso atti di Giunta Regionale regolarmente pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

Il modello Veneto, attivato su tutta la rete regionale del servizio di emergenza urgenza con il coinvolgimento di numerosi profili professionali (Psicologi, Infermieri, O.S.S.) che l’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza nel 2014 ha tentato di adottare, presenta nella forma e nella sostanza, in termini di azioni di trasparenza e coerenza funzionale, un percorso politico e amministrativo in cui la filiera decisionale non presenta criticità di nessun genere”.

Lo stesso direttore generale, il dottor Antonio Pedota, aveva tentato di “clonare” il modello della Regione Veneto, senza successo, quando era Direttore Amministrativo dell’Az. Sanitaria S. Carlo di Potenza con delibera n. 2014/00419 del 10/10/2014 (VEDI).

Il provvedimento analogo, per certi aspetti, riguardava l’assegnazione di cinque borse di studio con selezione pubblica per laureati in infermieristica che avevano però conseguito il titolo in C.d.L. attivati nella Regione Basilicata!

In questo bando appaiono alcune discriminanti per le quali il Direttore Generale e il Magnifico Rettore dell’Università di Foggia, dovranno fornire delle spiegazioni!

Nella nota di risposta alla richiesta della Fials di ritiro immediato del bando, il Direttore Generale Pedota fa riferimento al plauso dell’associazione studentesca “Area Nuova” rispetto all’istituzione del bando; una posizione che però viene meno all’azione di rappresentanza che la stessa associazione studentesca dovrebbe perseguire a tutela degli studenti, non permettendo quindi la discriminazione verso i laureati della sede formativa di Barletta, anche loro appartenenti all’Università di Foggia!!

Nella nota, infatti, la Fials regionale interviene duramente:

“Evidentemente l’associazione studentesca non si è “forse” accorta della evidente azione discriminatoria che presenta il bando poiché esprime la riserva di partecipazione per i soli neolaureati dell’Università degli Studi di Foggia della sola sede di Foggia. E’ appena il caso di rilevare, che il corso di laurea di Infermieristica attivato dall’UNIFG è unico e ha studenti regolarmente iscritti e laureati nella sede di Barletta. Mai si è vista una iniziativa targata con le finalità di una borsa di studio confinata in un recinto!!”

Il segretario regionale FIALS, Massimo Mincuzzi ribadisce la richiesta dell’immediato ritiro del bando, e sulla vicenda sollecita un chiarimento da parte della Regione Puglia.

Quel bando, in sostanza, appare discriminante nei confronti degli infermieri laureati nella sede di Barletta, verso una professione infermieristica ridotta ad “assistente di sala”, verso i cittadini stessi che meritano un’assistenza vera senza soluzioni tampone o di fantasia.

Giuseppe Papagni

 

Allegati

Nota regionale FIALS, segretario Massimo Mincuzzi

Bando borse di studio “assistenti di sala” del San Carlo di Potenza

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