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Infermieri accostati alla Mafia nelle farneticazioni social: l’ordine dei medici valuta la posizione della Balanzoni

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Infermieri accostati alla Mafia nelle farneticazioni social: l’ordine dei medici valuta la posizione della Balanzoni
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Le numerose segnalazioni giunte all’attenzione dell’Ordine dei Medici di Venezia e alla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche in seguito alle deliranti dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dalla drs. Barbara Balanzoni hanno portato ad un’immediata risposta da parte del presidente dott. Giovanni Leoni.

Paragonare la professione infermieristica alla mafia è un’offesa per tutto il paese 4

“La posizione della dott.ssa Balanzoni è da tempo alla nostra attenzione per le valutazioni del caso nell’ambito del rispetto del Codice Deontologico.

Dopo aver paragonato gli infermieri a “cani” e averli quotidianamente insultati e bullizzati in preda a varie crisi di farneticazione, pochi giorni fa è arrivata ad accostarli ad un’organizzazione mafiosa.

L’Ordine dei Medici di Venezia si è espresso anche in seguito a questo nuovo episodio di violenza verbale da parte dell’ex camice bianco, silurato da più nosocomi italiani per l’uso smisurato dei social network anche durante l’orario lavorativo.

“Esprimiamo solidarietà alla professione infermieristica ed a tutte le professioni sanitarie che stanno pagando con la propria vita il massimo tributo ai principi idealistici che caratterizza i tutte le professioni di aiuto.

Alle famiglie dei nostri colleghi, nel senso più allargato del termine, caduti nell’adempimento del loro dovere, va il nostro abbraccio, ed a chi ci ha lasciato il nostro ricordo ed il profondo ringraziamento per l’orgoglio che ci hanno donato con le loro azioni di appartenere tutti a questa categoria”.

Ci stupisce ancora di più come un medico anestesista come dichiara di essere la Balanzoni non si sia ancora messa a disposizione di qualche azienda ospedaliera per offrire la propria professionalità e grande competenza durante la grave bioemergenza Covid-19.

Ci sorge il dubbio che, visti i precedenti, neanche in tempo di guerra molte strutture vorrebbero avere a che fare con lei.

Redazione Nurse Times

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