Per un infermiere “no vax” in servizio nell’ospedale “Perrino” di Brindisi sarebbe scattato il provvedimento di sospensione senza stipendio. Aveva, infatti, rifiutato il vaccino contro il coronavirus pur lavorando all’interno dell’ospedale.
Il direttore generale dell’Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone, ha spiegato a brindisireport.it che si è tenuto conto anche delle norme sul pubblico impiego e di quelle in materia di sicurezza sul posto di lavoro. L’infermiere ha presentato un certificato medico attestante delle patologie ritenute (dal medico che ha redatto il documento) incompatibili con il vaccino anti Covid. Da qui la decisione della Asl di sospendere l’infermiere dal suo lavoro.
“Non riesco a capire – ha affermato il manager – come un sanitario non possa rendersi conto che non possa fare altro che il sanitario. Il nostro Dvr (documento di valutazione dei rischi, ndr) prevede che tutte le aree sanitarie siano ad alto rischio di infezione da Sars-Cov2. Alternative non ce ne sono. Un sanitario non ha fatto un concorso per fare l’amministrativo, così come io non posso fare il medico”.
Il caso dell’infermiere sospeso a Brindisi potrebbe non restare isolato. Sotto i riflettori, infatti, al momento, c’è la posizione di altri 4 colleghi infermieri che già la scorsa settimana, attraverso i loro legali, avevano inviato una lettera alla Asl in cui dichiaravano definitivamente di non volersi sottoporre al vaccino.
Ma, senza la documentazione richiesta, dovranno sottoporsi a vaccinazione il 21 maggio. Altrimenti anche nei loro confronti sarà assunto lo stesso provvedimento.
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Fonte: quotidianodipuglia.it; brindisireport.it
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