Un decreto legge per contrastare il fenomeno dei professionisti della salute No-Vax è in dirittura di arrivo. Ad annunciarlo è stato il premier Mario Draghi, spiegando come, nei prossimi giorni, il Consiglio dei Ministri concluderà l’iter necessario previsto.
«Il diritto alla salute del singolo, anche nel suo contenuto di libertà di cura» va bilanciato «con il coesistente e reciproco diritto degli altri e con l’interesse della collettività».
Le parole citate sono quelle contenute in una sentenza del giudice costituzionale Marta Cartabia, con la quale la Corte ha dato torto alla regione Veneto e confermato l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola. Obbligo introdotto alcuni anni fa con decreto legge, proprio come accadrà tra pochi giorni per mettere fuori gioco i medici e gli infermieri «no vax».
I sanitari che non vorranno vaccinarsi saranno allontanati dalle corsie e dai pazienti. Difatti il decreto in fase di preparazione negli uffici del ministro della Giustizia Cartabia, e che passerà anche per il ministero del Lavoro e per quello della Salute, precederà l’obbligo solo per il personale sanitario a contatto con i pazienti.
Secondo le prime stime parziali sembrerebbe attestarsi attorno al 2% il numero di medici, infermieri, operatori sociosanitari e altri professionisti della salute ad avere rifiutato il vaccino anti Covid-19 in Italia.
Draghi ha commentato anche le notizie piuttosto infondate riportate da centinaia di testate giornalistiche che hanno accusato infermieri No Vax di essersi trasformati in untori contagiando i loro pazienti ricoverati presso ospedali e case di riposo.
«Non va assolutamente bene che operatori non vaccinati siano a contatto con malati, il governo intende intervenire. La ministra Cartabia sta preparando un provvedimento».
Dal ministero della giustizia arriva la conferma: sarà un decreto legge e potrebbe essere pronto già la prossima settimana. Il ministero della salute ha però sottolineato come il gruppo dei sanitari non vaccinati sia «una quota residuale, minimale».
Il decreto in preparazione in via Arenula avrà dalla sua il fatto che una costante giurisprudenza costituzionale ha riconosciuto la possibilità di imporre per legge l’obbligo vaccinale. Lo ha ricordato anche l’attuale presidente della Corte costituzionale Giancarlo Coraggio, insediandosi a dicembre: i trattamenti sanitari obbligatori possono essere previsti dalla legge.
La responsabilità è dello stato centrale «per ragioni logiche prima che giuridiche». Frase contenuta nella motivazione redatta da Cartabia nel 2018 e ripresa pochi giorni fa nella sentenza redatta dal giudice Barbera che preannunciava proprio la costituzionalità degli interventi nazionali, e non regionali, sui vaccini.
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