L’allarme dell’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate: servono maggiori tutele per il personale sanitario contro le aggressioni nei luoghi di lavoro
NAPOLI – Ennesimo episodio di violenza all’Ospedale del Mare di Napoli. Un’aggressione violenta ha visto coinvolta l’infermiera addetta al triage, trascinata per i capelli da una paziente in attesa di essere visitata. La giovane infermiera è stata medicata dai suoi stessi colleghi del pronto soccorso e ha ricevuto una prognosi di cinque giorni.
L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate ha reso noto l’incidente, evidenziando che si tratta della ventesima aggressione registrata dall’inizio dell’anno nei due distretti sanitari di Napoli. Secondo quanto riportato, l’aggressione è avvenuta al pronto soccorso a causa di un’attesa prolungata per una visita medica, durante la quale la paziente avrebbe perso il controllo, aggredendo brutalmente l’infermiera.
“Ancora una donna aggredita durante il suo orario di servizio, le tutele sono ancora insufficienti”, ha commentato l’associazione, sottolineando l’urgente necessità di maggiori misure di sicurezza per il personale sanitario.
Nonostante le recenti normative che consentono alle forze dell’ordine di intervenire d’ufficio in caso di aggressione al personale medico e infermieristico, il fenomeno sembra persistere. Le pene previste, sia a livello economico che penale, sono particolarmente severe, ma finora non hanno contribuito a mitigare il problema.
Questa ennesima aggressione solleva interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro all’interno degli ospedali e sull’efficacia delle misure preventive adottate. È evidente che è necessario un intervento immediato per evitare che gli ospedali diventino teatro di inaudita violenza da parte di cittadini esasperati.
Siamo ormai abituati a raccontare quasi quotidianamente episodi di violenza nei confronti di operatori sanitari, una notizia che non fa più notizia. L’episodio scioccante di un’infermiera trascinata per i capelli da una paziente in attesa, mette in luce una crisi di sicurezza che non può più essere ignorata. I nostri decisori politici hanno la responsabilità di intervenire, non vorremmo arrivare a raccontare incidenti fatali.
Redazione Nurse Times
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