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Infermiera del reparto Covid insultata per aver saltato la fila alla Coop:“È stato l’episodio più umiliante della mia vita”

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Infermiera del reparto Covid insultata per aver saltato la fila alla Coop:“È stato l’episodio più umiliante della mia vita”
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Ancora uno spiacevole episodio ai danni di un infermiera impegnata nella guerra contro il Coronavirus si è verificato in un supermercato.

Dopo la recente vicenda accaduta sull’isola d’Elba, un’infermiera 43enne è stata nuovamente maltrattata per avere voluto usufruire del proprio diritto a saltare la fila presso il supermercato Coop di Baggiovara.

Il fatto è accaduto ieri pomeriggio, martedì 31 marzo 2020. Monika Wiacek, impegnata nel reparto Covid dell’ospedale di Baggiovara ha esternato i propri sentimenti su Facebook:

“E’ stato l’episodio più triste e umiliante che mi è capitato”.

La professionista della salute ha voluto raccontare l’episodio nel dettaglio sul proprio profilo Facebook;

“Sono un’infermiera impegnata in reparto COVID con turni massacranti e vorrei raccontarvi l’episodio più triste e umiliante che mi è capitato oggi pomeriggio presso la COOP di Nonantola

Come tutti sanno la COOP per riconoscere il nostro impegno ha deciso di darci la possibilità di poter saltare la fila per fare la spesa.

Appena sono arrivata sotto la porta chiusa del negozio in attesa di poter presentare badge di servizio ed entrare a fare la spesa sono stata aggredita verbalmente dalle persone in fila dicendo che la fila inizia li in fondo. Anche se non sono obbligata a dare spiegazioni agli sconosciuti ho detto per quale motivo mi trovassi davanti all’entrata.

Purtroppo anche questo non ha risolto niente e le voci della fila che mi giungevano erano sempre meno piacevoli. Mi sono sentita umiliata, non avevo più voglia di stare la davanti allo sguardo di tutti. 

Vorrei tanto dirvi che per me non è un problema fare tutta la fila, basta che qualcuno di voi vada a fare la notte in reparto al posto mio!

Vi consiglierei, prima di giudicare le persone, di pensare un attimo, perché le parole a volte feriscono molto profondamente. 

Ricordatevi inoltre che per controllare il diritto di uno che sta fuori casa o salta la fila ci sono gli organi competenti.”

Le migliaia di dichiarazioni di affetto e stima nei confronti dei professionisti della salute non devono essere certo messe in ombra dalle gesta di pochi imbecilli, ci auguriamo che venga fatta chiarezza su quanto accaduto, affinché una cosa simile non si verifichi più.

Dott. Simone Gussoni

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