Il diabete di tipo 2 è la forma più frequente e rispetto al diabete di tipo 1 colpisce tipicamente i soggetti in età matura
Si sviluppa in genere dopo i 40 anni, ma sono stati osservati casi in pazienti decisamente più giovani. Alcuni fattori favoriscono lo sviluppo di diabete mellito di tipo 2: la familiarità (il 40% dei diabetici ha un parente di primo grado con la stessa malattia), l’obesità, l’aumento dell’età e la vita sedentaria.
In generale nel diabete le alterazioni del metabolismo degli zuccheri si associano ad alterazioni del metabolismo delle proteine e dei grassi.
La proteina Angptl2 sembra avere un ruolo cruciale nel promuovere l’infiammazione correlata allo sviluppo della resistenza insulinica e delle patologie metaboliche
Nei pazienti con diabete tipo 2 il grasso si accumula anche in spazi diversi dal tessuto sottocutaneo, ad esempio nel fegato.
Una ricerca condotta su 65 pazienti obesi o in sovrappeso affetti da diabete tipo 2 ha permesso di evidenziare la presenza di infiammazione del tessuto adiposo e condizioni di rischio con stima in maniera indiretta e assolutamente non invasiva attraverso il dosaggio dell’ insulina e degli acidi grassi nel sangue. Tutti gli arruolati nello studio tutti sono stati sottoposti ad esami per stimare:
- il grado di secrezione insulinica,
- il grado di resistenza insulinica a livello sistemico e nel tessuto adiposo (indice ADIPO-IR),
- quantificazione del grasso sottocutaneo e viscerale e di quello a livello del fegato, del pancreas attraverso la risonanza magnetica.
“Questi dati offrono una importante prospettiva sulla possibilità di caratterizzare clinicamente con metodiche non invasive persone con diabete tipo 2 a rischio cardiovascolare – commenta il professor Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) – e di identificare bersagli farmacologici personalizzati. E’ molto importante che studi di rilevanza internazionale siano condotti da giovani ricercatori supportati dalla SID, l’unica società scientifica italiana nel campo del diabete che ha lanciato un programma di scouting per giovani ricercatori”.
L’infiammazione cronica a livello del tessuto adiposo è nota come fattore che promuove numerose patologie, non escluse malattie cerdiovascolari!
CALABRESE Michele
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