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Incarichi di coordinamento infermieristico su ordine del medico: Aadi diffida l’Asl BT

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La tesi AADI sul pagamento della tassa all’ordine (OPI) a carico dell'azienda era giusta
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Di seguito la nota in merito dell’Associazione avvocatura degli infermieri con il testo della diffida.

L’Associazione avvocatura degli infermieri (Aadi) ha diffidato la Asl BT (Barletta-Andria-Trani), che da troppi anni non bandisce gli incarichi di coordinamento infermieristico. Per un semplice motivo: gli infermieri vengono assegnati alle mansioni di coordinamento con una semplice lettera scritta dal dirigente medico del servizio e, trascorso un anno, vanno in causa al Tribunale del lavoro di Andria, e in appello a Bari, per far condannare la Asl al pagamento dell’indennità di funzione in via perenne e non transitoria. Perenne, avete capito bene!

In poche parole, in base all’art. 10 del Ccnl – Comparto sanità del 20 settembre 2001 (biennio economico in combinato disposto con l’art. 52, co. 5 del D.Lgs. 30 marzo 2001 n. 165), se la Asl BT non indice un bando per il conferimento dell’incarico entro un anno da quando ha assegnato le mansioni superiori di coordinatore a un infermiere, questi, fortunatamente, scavalca tutti i suoi colleghi e, senza partecipare ad alcun concorso interno, diventa coordinatore a vita.

Potrebbe anche succedere una volta, tutti sbagliamo, ma alla Asl BT succede troppo spesso. Le delibere esaminate dall’ufficio legale dell’Aadi riguardano un periodo che va dal 2011 al 2020 e si palesano come un modus operandi un po’ furbetto, ma in danno a quegli infermieri che hanno studiato al master di coordinamento e vorrebbero spendere il titolo per avanzare di carriera.

Alla Asl BT non conviene studiare. Conviene convincere il medico a farsi fare la nomina di coordinatore, come accadeva 50 anni fa. Comunque, tutti gli infermieri che posseggono il titolo di studio abilitante le funzioni di coordinamento, possono contattare l’Aadi per promuovere una causa risarcitoria per perdita di chance.

C’è poi un fatto inspiegabile, che lascia perplessa la Procura: l’art. 52 al comma 2 del D.Lgs. n. 165/2001 (succitato) stabilisce che il dirigente che attribuisca a un subalterno mansioni superiori, senza che attivi un concorso per la copertura di tale funzione entro un anno, risponde sia in sede disciplinare che erariale alla Corte dei Conti. Ed è proprio per questo che l’Avvocatura degli infermieri vuole vederci chiaro. Perché è successa una cosa strana: a Barletta si sono dimenticati della legge, e nessun dirigente è mai stato punito! Ora l’ultima parola spetta alla Procura della Corte dei Conti.

Ecco il testo della diffida a firma del dottor Mauro Di Fresco, dirigente Aadi, inviata al direttore generale dell’Asl BT.

La scrivente,

  • considerate le numerose delibere emesse nel corso degli ultimi dieci anni con riguardo al
    pagamento, in via permanente, delle indennità di coordinamento infermieristico (art. 10 C.C.N.I.
    Sanità settembre 2001), tutte dovute a seguito di vertenze giudiziarie promosse da dipendenti
    infermieri assegnati alle funzioni di coordinamento in violazione dell’art. 52, co. 5 del D.Lgs. 30
    marzo 2001 n. 165 nonché dell’art. 3 del D.P.R. 16 aprile 2003 n. 62 per beneplacito del
    dirigente;
  • premesso che ai sensi del comma 2 del succitato decreto nessun dirigente ha mai risposto, in
    sede disciplinare ed erariale, per il suddetto illegittimo conferimento perpetrato più volte ai danni
    degli infermieri muniti di titolo ai quali è stato impedito di concorrere all’incarico de quo;
  • atteso che, in violazione dell’art. 97 Cost. nonché delle regole meritocratiche per l’accesso alle
    qualifiche superiori di cui al C.C.N.I. Comparto sanità 20 settembre 2001, questa A.S.L. ha
    omesso di bandire le attese procedure selettive interne per il conferimento degli incarichi di
    coordinamento, purtroppo ricoperti dai fortunati assegnatari privi di conferimento concorsuale;

tutto ciò premesso, considerato e ritenuto, Diffida ed Invita la S.V. ad effettuare una ricognizione
dei posti vacanti di cui sopra e, di conseguenza, a bandire la procedura di selezione interna, prima
che altri fortunati siano assegnati alle suddette funzioni da parte di un dirigente compiacente con
lo scopo di non confrontarsi con altri candidati e avanzare di carriera a colpi di timbri.
Nelle more di quanto sopra, si informa la S.V. che in data odierna è stata presentata denuncia
formale alla Procura Regionale Puglia della Corte dei Conti per danno erariale reiterato e lite
temeraria.

Redazione Nurse Times

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