Firenze. Armato di coltello al Pronto Soccorso del CAREGGI, gli infermieri: “ENNESIMA AGGRESSIONE, SERVE SICUREZZA STRUTTURALE”
Giannoni (Nursind), “Grave situazione per pazienti e lavoratori, facciamo appello alla DG Calamai. Spesso donne in prima linea più esposte al rischio”. Domani flashmob davanti ai presidi ospedalieri
Firenze, 24 novembre 2017 – “Chiediamo di essere ricevuti subito dal Direttore Generale Monica Calamai, il Pronto Soccorso di Careggi non garantisce le condizioni di sicurezza per chi ci lavora. Spesso sono le infermiere a trovarsi in prima linea, esposte al rischio più grave, anche durante i turni di notte”.
E’ quanto dichiara Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale Nursind, sindacato autonomo degli infermieri, a seguito dell’episodio di violenza avvenuto lo scorso mercoledì nel tardo pomeriggio al polo ospedaliero fiorentino.
Erano circa le 18 quando un trentaduenne, con problemi di tossicodipendenza, ha dato in escandescenze al Pronto Soccorso, cominciando a urlare, prendere a calci un defibrillatore, fino a minacciare con un coltello le due infermiere che si trovavano di turno.
“Per fortuna un medico e alcuni infermieri sono riusciti a bloccarlo immediatamente – aggiunge Giannoni – ma si tratta dell’ennesimo episodio: le violenze contro il personale ospedaliero sono in costante crescita e i nostri ripetuti appelli alla sicurezza restano inascoltati”.
Il protagonista dell’aggressione di mercoledì scorso è stato denunciato per minacce aggravate.
“Servono interventi strutturali prima di tutto – prosegue il responsabile Nursind – per mettere al riparo chi si trova in prima linea dalle aggressioni e dargli il tempo di dare l’allarme. Non vogliamo che si ripeta un altro caso Prato, che costò la vita a una persona, prima che si presti attenzione alla questione sicurezza”.
Il sindacato Nursind sarà al fianco delle colleghe che parteciperanno domani, sabato 25 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, al flashmob organizzato nelle piazze e davanti ai presidi ospedalieri.
Redazione NurseTimes
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