Illegittime procedure di assunzione di Infermieri Dirigenti alla ASL di Lecce. Una storia tutta Pugliese che promette sviluppi clamorosi!
Quanto ci accingiamo a raccontare (denunciare), con specifici riferimenti documentali, è il primo capitolo di una storia di “ordinaria follia amministrativa” che ha, come protagonista principale il D.G. della ASL di Lecce (Melli), cui si accompagnano una serie di figuranti che, a vario titolo, rispetto alla trama e alla loro collocazione funzionale, “ciurlano nel manico”
Ora, descriviamo il ruolo del protagonista (Silvana Melli), con promessa di raccontare del ruolo, dei vari figuranti.
Capitolo 1
In piena estate, e precisamente il 1 agosto ’16 il DG dell’ASL di Lecce con la delibera n. 901 determina di rendere immediatamente esecutivo l’accordo con la ASL di Taranto per l’utilizzo della graduatoria del concorso per titoli ed esami per dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche approvata il 27 maggio 2010.
La stessa ASL, nella stessa data adotta la delibera n. 902 di indizione concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di 2 (due) posti di dirigente delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche.
In pieno periodo ferragostano, precisamente il 12 agosto il DG della ASL di Lecce firma un’ulteriore delibera (n. 1016) immediatamente esecutiva disponendo l’assunzione immediata dei due dirigenti Infermieri a scorrimento della graduatoria concorsuale determinata dal concorso delle ASL di Taranto del 27 maggio 2010 fatta propria con accordo tra le ASL di Lecce e Taranto con delibera 901 DG di Lecce del 1 agosto.
In sintesi, la ASL di Lecce istituisce 4 posti di Dirigenti per le professioni sanitarie Infermieristico – Ostetriche disponendo di indire concorso pubblico per due posti con riserva al 50% al personale interno e di utilizzare per i restanti due posti la graduatoria a scorrimento del concorso tenuto dalla ASL di Taranto.
Molti si chiederanno: “….E allora? Dov’è l’ordinaria follia amministrativa?”
Risposta semplice. La ASL di Lecce pur riprendendo nella parte descrittiva e di merito delle delibere la legge regionale n. 4 del 25.02.2010, assume il ruolo di legislatore e cassa completamente l’art. 19 della stessa legge dove al comma 5 precisa quanto segue:
“Fermo restando quanto previsto dalla l.r. 27/2009, le aziende sanitarie e gli istituti pubblici del SSR procedono alla copertura dei posti vacanti prioritariamente mediante procedure di mobilità tra gli enti di cui all’articolo 8 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 15 febbraio 2006 (Fissazione dei criteri e dei limiti per le assunzioni di personale a tempo indeterminato, per gli anni 2005, 2006 e 2007, per le regioni e gli enti del servizio sanitario nazionale, in attuazione dell’articolo 1, commi 93 e 98, della legge 30 dicembre 2004, n. 311)”.
Qualcuno potrebbe sostenere la tesi secondo cui, in buona fede, il DG Silvana Melli ha incolpevolmente perso la memoria riguardo alle norme nazionali e regionali che regolano le procedure di reclutamento del personale, prevedendo prioritariamente procedure di mobilità?
La risposta è secca! NO poiché la stessa ha firmato numerose delibere di reclutamento di personale coerentemente con le norme in vigenza !!!
E allora? Si tratta di procedure clientelari?
Alcuni Consiglieri regionali, da Noi contattati sull’argomento ci segnalano che….
Fine prima puntata.
Redazione NurseTimes
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