Si tratta di un padovano 91enne. L’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, replica alle critiche mosse dall’opposizione.
La Febbre del Nilo miete una nuova vittima in Veneto: si tratta di un padovano di 91 anni. Sale così a sei il conto delle persone che, nella regione del Nordest, hanno perso la vita a causa del virus trasmesso dalla zanzara killer. L’opposizione in Consiglio regionale, per voce di Claudio Sinigaglia (Pd,) aveva mosso precise critiche alla maggioranza, accusandola di intervento tardivo e sottovalutazione del problema.
Non si è fatta attendere la replica dell’assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto: “Sulla West Nile c’è chi un queste ore ha perso una preziosa occasione per stare zitto. A tutt’oggi mi risulta che il Veneto sia l’unica Regione a essersi mossa in maniera massiccia e organica, prima con il coordinamento della prevenzione, iniziato mesi fa, poi col monitoraggio del fenomeno, quindi con un intervento importante, finanziando la disinfestazione e programmando il futuro. Il giochino del ‘non hai fatto niente’ e del ‘comunque, se hai fatto, non va bene’ è puerile. I Veneti hanno un governo regionale serio, e meriterebbero un’opposizione almeno un po’ più seria”.
L’arringa difensiva dell’assessore prosegue così: “Non va dimenticato che le norme nazionali incaricano i Comuni, e non le Regioni, di compiere le disinfestazioni. È purtroppo tempo perso chiedere ai giocolieri delle parole di ricordare che si tratta di una situazione che si è presentata per la prima volta in assoluto così ampia e in varie parti d’Italia, a causa delle condizioni meteo di tipo tropicale. Si rendano conto che le Regioni non sono responsabili anche del tempo che fa”.
Redazione Nurse Times
Fonti: www.ilgazzettino.it – www.vicenzareport.it
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