Riportiamo l’esperienza della collega pugliese Siriana Marinelli, che racconta la sua storia che ha un lieto fine insperato, proprio quando ogni speranza era perduta…trovarsi dall’altra parte e poter raccontare con entusiasmo il superamento di uno stato di malattia, esaltando le competenze dei professionisti incontrati nel suo percorso di cura.
Quando l’utilizzo intelligente del social network diventa un valore aggiunto per tutta la professione e per i cittadini.
“…Sono Siriana Marinelli un’ infermiera di 29 anni di origini pugliesi ma che per lavoro vive e lavora a Trieste.
Vorrei scrivere queste poche righe per raccontare la mia storia che potrebbe essere d’aiuto a tanta altra gente. Il mio calvario inizia circa due mesi fa quando in seguito ad un fortissimo mal di schiena restai bloccata nel letto con dolori lancinanti.
Pensavo il solito mal di schiena, un antidolorifico e passa tutto e invece niente. Dolori sempre più forti e mobilizzazione pari a zero. Mi attivo e contatto un po di strutture pubbliche e private scrivo e mail e vengo anche ricoverata presso alcune strutture ma nessuno vuole sottopormi ad intervento chirurgico.
Troppo rischioso dato che avevo già subito un precedente intervento chirurgico pochi mesi fa alla colonna vertebrale….
Nel frattempo i giorni passano e i dolori aumentano ed io sono sempre inchiodata in un letto nello sconforto e nella disperazione più totale. Non sapevo più di che colore era il cielo tutto ciò che accadeva fuori sembrava lontano anni luce. Notte e giorno sempre a guardare il soffitto. Un calvario durato sessanta giorni…
Forse scritti qui sembrano pochi ma vi assicuro che sessanta giorni soprattutto d estate sono davvero molti…Con le ultime forze che mi erano rimaste mi misi a cercare in internet e chiesi aiuto proprio a Voi in questo gruppo (gruppo Facebook Infermiere Professionista della Salute) e tra i vari indirizzi di reparti di neurochirurgia che mi furono consigliati, appariva il nome Pineta Grande situata a Castel Volturno (CE).
Parlava di un ospedale privato poli-specialistico che forniva un servizio pubblico attraverso l’accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale e si caratterizzava per gli aspetti di umanizzazione dell’assistenza, efficacia delle prestazioni mediche, efficienza dei processi organizzativi, quale Centro di Eccellenza in Campania e Polo di riferimento, anche per utenti extra-regione, per l’emergenza-urgenza.
Un po di km da fare ma non so perché subito mi diede fiducia così cominciai a scrivere e mi misi in contatto con la segretaria del direttore generale la signora Tina, un angelo dai capelli biondi che appena lesse la mia è mail intitolata proprio richiesta d’aiuto, senza perdere tempo ne parlo’ prima con il direttore generale il dottor Schiavone Vincenzo e poi mi mise in contatto con il primario della neurochirurgia di suddetta clinica il professor Alfredo Bucciero.
Nel giro di 48 ore disponevano ad un ricovero per accertamenti più approfonditi e ad un eventuale intervento chirurgico. Finalmente qualcuno mi regalava di nuovo la speranza di tornare a camminare. Prenotata l’ambulanza e si parte per il viaggio della speranza. Ogni km era un pensiero e mi chiedevo e richiedevo se mi stavo affidando nelle mani giuste.
A tratti mi ripetevo che ero pazza, mi stavo recando in una clinica in Campania con tutte le notizie di malasanità che si sentono in TV o si leggono sui giornali. A tratti invece leggevo e rileggevo il curriculum del professor Bucciero. Mi colpirono le sue duecento pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali riguardanti argomenti di Neuroscienze, e anche rimasi stupita che era un Ideatore di nuove tecniche chirurgiche di stabilizzazione “ibrida” vertebrale lombo-sacrale e di impianto di protesi discali lombari per via posteriore proprio quello di cui potevo aver bisogno io.
E dopo un lungo viaggio arrivo in PINETA GRANDE. Ricordo ancora quella mattina del 7 settembre appena arrivata in clinica. Personale molto cortese e disponibile. Mi assegnarono una stanza e subito ebbi un colloquio con il professor Bucciero.
Una persona umile trasparente seria. Lo accolsi in lacrime il dolore alla gamba era tremendo e neanche più la morfina iniziava a farmi effetto. Mi sottoposero a varie indagini diagnostiche e l’unica via d’uscita era l intervento. Bisognava ricorrere alla stabilizzazione della colonna. Dopo pochi giorni dovevo essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico. È così fu.
Dopo lunghe ore di intervento finalmente uscii dalla sala operatoria. Furono dei giorni non semplicissimi ma ora vi scrivo dal letto 315 quel letto che ormai uso solo la sera per dormire. Il percorso non è ancora terminato ma presto recupererò le mie forze e tornerò dall altra parte della staccionata tra i miei pazienti . Si parla sempre di malasanità mentre io oggi voglio scrivere qualcosa di positivo.
“Pineta Grande” è un ottima struttura la consiglio a chiunque. Avete una Ferrari in mano e continuatela ad usare come tale. Un ringraziamento speciale va al Direttore dottor Vincenzo Schiavone. Un direttore che tutte le mattine si reca nelle stanze dei suoi pazienti per chiedere personalmente come stanno beh è un direttore che merita tutto il mio rispetto e la mia stima.
Un grazie va a tutto il reparto di NCH a tutto il personale medico ed infermieristico agli Oss, ai fisioterapisti a tutti. Complimenti e grazie ad ognuno di voi per avermi restituito il sorriso. E la voglia di vivere….lascio alla fine, ma non meno importante, un ringraziamento speciale alla mia famiglia che mi è stata vicino e continua a restarmi accanto in questo percorso…È ora so che oltre ai posti fantastici che questa terra offre, oltre alla pizza, oltre alle sfogliatelle oltre alla gente calorosa, in Campania c’è anche PINETA GRANDE ….”
Noi ringraziamo la collega per averci dato la possibilità di conoscere questa bellissima storia, che parla di un percorso di salute ritrovata, anche grazie a tutti i componenti del gruppo facebook “Infermiere Professionista della Salute” che hanno restituito il sorriso alla collega…
Massimo Randolfi
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