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Presentiamo la tesi del dott. Amine Moussyere acquisisce la Laurea Magistrale in Economia e Management presso l’Università LUM
Abstract
L’ultimo decennio ha visto cambiamenti significativi nel profilo socio-demografico della popolazione a causa di diversi fattori, in particolare l’aumento dell’età media della popolazione, l’incremento delle malattie croniche e delle disabilità e la necessità di seguire i pazienti infettati con SARS-CoV-2 dopo la loro guarigione. In questo contesto, le richieste di assistenza della società sono cambiate, rendendo necessaria la nascita di una nuova forma di infermiere di famiglia e di comunità (IFeC). In questo scenario, si riconosce che gli IFeC svolgeranno un ruolo chiave nell’implementazione di questi nuovi modelli di erogazione dell’assistenza sanitaria, migliorando le cure primarie e affrontando la complessità dell’attuale domanda di assistenza sanitaria, poiché sono efficacemente integrati in team multidisciplinari.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Decreto Ministeriale 77/22 rappresentano l’occasione per riformulare il modello di assistenza territoriale con l’obiettivo di garantire le migliori condizioni possibili di equità di accesso alle cure, tempestività e qualità degli interventi.
Con la Missione 6 il PNRR prevede interventi di prevenzione e assistenza sul territorio in una prospettiva di integrazione tra servizi ospedalieri, servizi territoriali e servizi sociali che sinergicamente garantiscano la risposta ai bisogni di salute e la presa in carico del paziente. Il potenziamento dell’accesso alla rete assistenziale è garantito dalla diffusione delle Case della Comunità e dall’introduzione della nuova figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità quale promotore di proattività e di una sanità d’iniziativa.
Attraverso l’analisi della normativa, del profilo e dei modelli europei la tesi offre una visione attuale di quello che dovrebbe essere la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità con un’analisi profonda dedicata al progetto europeo ENhANCE (European Curriculum for Family and Community Nurse) con l’obiettivo di costruire un curriculum europeo utile a implementare le competenze core previste per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità.
INTRODUZIONE
Come stabilito nel 1998 dalla Dichiarazione della Sanità Mondiale, “Godere di un buono stato di salute costituisce uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano”. La buona salute è la precondizione per il benessere e la qualità della vita. Investire nella salute non solo offre nuove risorse, ma anche ulteriori benefici importanti, contribuendo nel lungo periodo allo sviluppo sociale ed economico complessivo della nazione. Investire in assistenza sanitaria orientandosi ai risultati, migliora la salute ed individua le risorse per dare risposta alla domanda crescente che caratterizza il settore sanitario. Rispetto ad altri Paesi europei, come Francia, Germania e Regno Unito, che hanno sviluppato sistemi più articolati per rispondere alle esigenze di Long Term Care attraverso il Chronic Care Model, l’Italia si distingue per la polarizzazione nella fornitura degli interventi: da un lato, la ridotta offerta di servizi domiciliari e, dall’altro, l’istituzionalizzazione.
Questa situazione è la conseguenza della carenza di soluzioni diverse, atte a colmare il divario di assistenza tra i due estremi di tipologia assistenziale.
Le politiche sulla salute dovrebbero essere rivolte alla popolazione garantendogli un invecchiamento sano attraverso la promozione e la prevenzione della salute, sistematicamente pianificate lungo l’intero arco della vita.
Le opportunità sociali, educative ed occupazionali, assieme all’attività fisica, aumentano la salute, l’autostima e l’indipendenza, nonché il contributo attivo nella società. In molti Stati è necessaria una maggiore integrazione del settore sanitario, con un’attenzione particolare all’assistenza sanitaria di primo livello. Al centro dovrebbe collocarsi un infermiere di famiglia adeguatamente formato, in grado di offrire consigli sugli stili di vita, di dare sostegno alla famiglia e fornire servizi di assistenza e di sostegno attivo all’autocura.
Negli ultimi dieci anni molti studi hanno dimostrato che l’informazione, la motivazione ed il sostegno agli individui, ai gruppi e alle società al fine di condurre una vita più sana può essere realizzato concentrandosi in modo sistematico sui luoghi dove le persone vivono, lavorano e si divertono. La casa costituisce l’ambiente fisico nel quale le persone passano la maggior parte del tempo; essa costituisce l’unità di base della società ed è il luogo dove i membri della famiglia possono svolgere le proprie “politiche per la salute”. Il personale infermieristico, adeguatamente formato, può costituire un buon catalizzatore e offrire sostegno per tale azione tesa alla salute.
Nel 2018 è nato il progetto europeo ENhANCE (European Curriculum for Family and Community Nurse) con l’obiettivo di costruire un curriculum europeo utile a implementare le competenze core previste per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità. Il progetto comprende 13 partner, provenienti da 5 diversi paesi dell’Unione Europea (Italia, Belgio, Finlandia, Grecia, Portogallo, Germania) che
includono soggetti erogatori di istruzione e formazione professionale nel settore infermieristico, organi competenti per la regolamentazione nella formazione dell’Infermiere di Famiglia e Comunità, associazioni professionali e datori di lavoro pubblici e privati. Partendo dalle evidenze di ricerca esistenti e dai risultati dei progetti europei in corso, l’obiettivo è di definire un profilo professionale dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. Esso si concentra sulla discrepanza tra le attuali competenze degli infermieri e le competenze effettivamente richieste sia dalle istituzioni pubbliche, sia da chi offre servizi privati per l’applicazione di modelli sanitari innovativi centrati sull’assistenza di base.
Dott. Amine Moussyere
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