Il Movimento Esiliati Lazio Sanità già attiva per iniziative simili scrive al Presidente del Consiglio Gentiloni, al Dipartimento per la funzione Pubblica, al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Commissario ad Acta Regione Lazio ed al Direttore Regionale Salute e Politiche Sociali Barbara Solinas
I leader del movimento denunciano le presunte irregolarità “in seguito alla attuazione delle procedure di stabilizzazione del personale del comparto”.
Secondo quanto riportato la “situazione attuale, in netto contrasto con le disposizioni Ministeriali, vengono banditi decine e decine di avvisi pubblici per il reclutamento di personale sanitario, che creano ulteriore precariato e con enorme aggravio di spesa per il SSR, ed invece negata qualsiasi forma di mobilità extraregionale, (e quindi a professionisti selezionati e dalla comprovata ed elevata preparazione), che consentirebbe senza oneri economici per il SSN di coprire le gravissime carenze di organico più volte segnalate dalle organizzazioni sindacali”.
Nella lunga lettera si segnalano alcune situazioni rilevanti: “Vengono negati permessi di avvicinamento per assistere persone in situazione di handicap e negata la tutela della maternità alle donne lavoratrici.
Invece di fare una politica di risparmio di costi e razionalizzazione, sono state autorizzate assunzioni di ogni tipo e bloccate invece tutte le forme di mobilità, in violazione del principio del contenimento della spesa pubblica”.
Nella lettera si denuncia: “…soprattutto il palese tentativo di questa amministrazione di voler eludere il meccanismo del pubblico concorso a ogni modo, cercando con ogni mezzo di favorire particolari categorie di lavoratori a danno delle altre e della comunità intera. Con la Legge Regionale Legge Regionale 2 maggio 2017, n. 4 Art.1 ai fini dell’applicazione di quanto previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 marzo 2015 al personale che non rientra nelle fattispecie di cui alla lettera a), impiegato in forme riconducibili a processi di esternalizzazione nell’assistenza diretta o indiretta ai pazienti nelle aziende e negli enti del servizio sanitario regionale sarà riconosciuto un punteggio. Questo significa che la Regione Lazio sta riservando le procedure di stabilizzazione anche a lavoratori che hanno rapporti di lavoro con enti privati e non pubblici”.
“Chiediamo il rispetto dei principi COSTITUZIONALI di trasparenza, imparzialità della
pubblica amministrazione e soprattutto che venga garantita pari opportunità a tutte le
categorie di lavoratori NESSUNA ESCLUSA” esortano nella lettera.
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