Home NT News Hub & Spoke, il modello è già realtà in Italia
NT News

Hub & Spoke, il modello è già realtà in Italia

Condividi
Hub & Spoke, il modello è già realtà in Italia
Condividi

I centri di eccellenza e quelli periferici servono per la cura di pazienti che hanno superato una certa soglia di complessità.

Il modello Hub & Spoke (letteralmente “mozzo e raggi”) è un modello organizzativo, preso in prestito dall’aviazione civile americana, che parte dal presupposto per cui determinate condizioni e malattie complesse necessitano di competenze specialistiche e costose. Non possono quindi essere assicurate in modo diffuso e capillare su tutto il territorio.

Per questo motivo tale organizzazione prevede la concentrazione della casistica più complessa in un limitato numero di sedi Hub (centri di eccellenza) e di centri periferici Spoke, dove vengono inviate le persone che hanno superato una certa soglia di complessità. Attualmente i centri Hub e Spoke sono già realtà in alcune regioni come l’Emilia Romagna. In particolare per:

  • Emergenza, urgenza, 118
  • Donazione e trapianto di organi e tessuti
  • Banche dei tessuti
  • Grandi ustioni
  • Grandi traumi
  • Centri di riabilitazione per gravi cerebro lesioni e mielolesioni
  • Genetica medica
  • Assistenza perinatale pediatrica
  • Malattie metaboliche ereditarie
  • Malattie rare
  • Glicogenosi
  • Anemie ereditarie
  • Fibrosi cistica
  • Malattie rare scheletriche
  • Assistenza alla persona colpita da ictus

La nascita di questi centri non va a discapito dei servizi Spoke perché “piccolo e periferico” non significa meno importante. Al contrario, l’obiettivo è attuare un miglioramento dei servizi territoriali e una riqualificazione dei piccoli ospedali per farli tornare a svolgere un ruolo rilevante nella rete assistenziale.

Gli Hub e Spoke rappresentano una razionalizzazione del sistema produttivo, con la concentrazione delle attività complesse in centri di riferimento. Per ogni centro Hub è necessario identificare un adeguato bacino di utenza, percorsi assistenziali, strutturali e organizzativi,  nonché regole riguardanti le metodiche di invio dalla struttura periferica alla centrale e viceversa. Tutto ciò al fine di assicurare uniformità di assistenza e qualità di cura, ma anche al fine di garantire sicurezza ed efficacia del trattamento, da rendere più vicino possibile alla residenza dell’assistito.

Ida Baiano

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Assistente infermiere, Fnopi: "Con questa figura si delineano nuove opportunità. Ora occorre impegno comune"
NT NewsO.S.S.

Assistente infermiere, la denuncia di Migep e Stati Generali Oss: “Politica e sindacati negano il confronto”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Angelo Minghetti (Federazione...

Nasce la figura dell'assistente infermiere: le critiche della Federazione Migep
NT NewsO.S.S.RegionaliSicilia

Migep, Stati Generali Oss e SHC: “Assistente infermiere in Sicilia rischia di frammentare sistema sanitario”

Di seguito la lettera che Angelo Minghetti (Federazione Migep), Gennaro Sorrentino (Stati...

CittadinoNT NewsPrevenzione

Hiv, la rivoluzione delle terapie e della prevenzione long-acting è realtà

Antonella Castagna, co-presidente Amit: “Questa nuova modalità di somministrazione cambia la qualità...