Costituito di carbonio, il Grafene potrebbe diventare un’arma importante contro le infezioni nosocomiali da Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis, Escherichia coli e Candida albicans.
Una formulazione (gel o liquida) a base di grafene, un nanomateriale costituito di carbonio che si trova anche nella mina delle matite (fatta di grafite), sarà il disinfettante ospedaliero del futuro. Il team di ricerca dell’Università Cattolica di Roma formato dai professori Marco De Spirito e Massimiliano Papi dell’Istituto di Fisica e dal professor Maurizio Sanguinetti e dalla dottoressa Francesca Bugli dell’Istituto di Microbiologia e Virologia, insieme al professor Claudio Conti, direttore dell’Istituto dei Sistemi Complessi del CNR di Roma ha infatti scoperto che l’ossido di grafene è in grado di distruggere batteri e miceti killer come Staphylococcus aureus e Candida albicans, implicati in molte infezioni nosocomiali. Lo studio che riporta la scoperta è stato presentato in occasione del 60° convegno annuale della Società di Biofisica, svoltosi nel mese di marzo a Los Angeles, dalla dottoressa Valentina Palmieri dell’Istituto di Fisica dell’Università Cattolica.
Gli esperti hanno studiato gli effetti che l’ossido di grafene ha su batteri come Staphylococcus aureus, Enterococcus faecalis ed Escherichia coli ed hanno dimostrato che: i primi due, causa di infezioni opportunistiche e nosocomiali, vengono eliminati per circa il 90% in fogli di circa 200 nanometri ed in soluzione acquosa. Il terzo, che può dare luogo anche gravi intossicazioni alimentari, viene invece distrutto per circa il 50%. E tutto questo in meno di due ore. La ricerca ha anche dimostrato che l’ossido di grafene è efficace contro i batteri anche a concentrazioni bassissime (inferiori a 10 µg/ml – microgrammi per millilitro). Il suo meccanismo d’azione è triplice: può uccidere i microbi rompendo la loro membrana cellulare, può intrappolarli isolandoli e rendendoli di fatto innocui e può inibirne la moltiplicazione. Questo suo ‘attacco’ ai batteri in ben tre modalità diverse lo rende potenzialmente più efficace dei molti antibatterici usati comunemente oggi, contro i quali gli agenti patogeni sviluppano facilmente resistenze.
L’ossido di grafene è efficace altresì, con un’intensità molto simile a quella osservata per l’Escherichia coli, contro il fungo Candida albicans che è responsabile di pericolose infezioni ospedaliere.
Così spiega il prof. Papi: “La dimostrazione è avvenuta per ora in laboratorio in esperimenti in provetta, ma si sta valutando la possibilità di eseguire delle sperimentazioni in ambito clinico”… “Il grafene potrebbe divenire un ‘disinfettante’ ospedaliero, siamo vicini a questo traguardo”.
Il grafene, secondo gli autori dello studio, è una molecola rispettosa dell’ambiente e con dei costi contenuti. Potrà essere usato, oltre che per contenere l’uso di antibiotici e la resistenza agli stessi, anche per rivestire strumenti medici e chirurgici col fine di ridurre le infezioni.
Alessio Biondino
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