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Gli smartphone stanno cambiando il modo in cui ci curiamo?

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Gli smartphones stanno cambiando il modo in cui ci curiamo? 3
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Che gli smartphone abbiano modificato, giorno dopo giorno, le nostre abitudini e trasformato il modo in cui prima facevamo le cose è sotto gli occhi di tutti

Dal modo in cui ascoltiamo la musica al modo in cui entriamo in contatto con le persone o ci serviamo di applicazioni che ci permettono di pagare comodamente da casa bollette, che un tempo avremmo pagato in posta.

Gli smartphones stanno cambiando il modo in cui ci curiamo?Questa rivoluzione adesso sta per rimettere in discussione il modo in cui ci rapportiamo con il nostro Servizio Sanitario e con i professionisti della salute.

Di fatto, già molti di noi utilizzano applicazioni per monitorare i passi, i chilometri percossi correndo o andando in bici.

E’ possibile inoltre, scaricare diverse applicazioni che ci consentono di monitorare i parametri vitali ed eseguire degli esami diagnostici sempre più complessi.

Basti pensare che gli investimenti nel campo della sanità digitale nel solo 2014, nella Silicon Valley, sono stati di 4,3 miliardi di dollari. Il campo della telemedicina è uno di quelli in cui si sta investendo di più.

Una delle problematiche che non ha consentito ancora un pieno sviluppo di queste applicazione ha a che fare con le preoccupazioni dei consumatori per la possibile diffusione dei loro dati sanitari. Solo il 17 per cento degli adulti americani utilizza un’applicazione per il monitoraggio della salute.

I dati degli analisti, tuttavia, ci consentono di fare delle stime per il prossimo futuro. I dati statunitensi, ad esempio, ci dicono che nel 2018 dovrebbero essere più di 3 milioni i cittadini che accederanno a queste piattaforme digitali per la cura.

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Dr Eric Topol

Lo smartphone sta diventando uno snodo centrale per la medicina“, ha dichiarato al Financial Times il Dottor Eric Topol, direttore dello Scripps Translational Science Institute di La Jolla, in California, nonché esperto di medicina digitale. “La maggior parte dei controlli di routine sta per essere mediata dagli smartphone“, continua il Dottor Topol, “molte di queste applicazioni utilizzano la fotocamera o il microfono dello smartphone. Alcune applicazioni poi sono a pagamento, ma in genere il loro costo non supera i 100 dollari”.

Alcune applicazioni permettono di allo smartphone di eseguire degli ECG e monitorare la frequenza e l’attività del cuore, così come è possibile collegare un otoscopio al telefono per registrare un video da inviare allo specialista.

I ricercatori stanno già lavorando ad applicazioni più ambiziose, che consentano di riconoscere una lesione cancerogena della cute o del pancreas, controllando le sclere degli occhi.

Infine, diverse sono le applicazioni che sono già pronte per aiutare i diabetici nella rilevazione della glicemia o nel seguire un appropriato regime dietetico.

Topol è convinto che i medici possano sfruttare al meglio i dati elaborati provenienti dagli smartphone per migliorare l’erogazione delle cure.

Gli esperti invitano tuttavia alla cautela, infatti, molte di queste applicazioni vanno testate a fondo sia per ciò che riguarda l’affidabilità dei dati analizzati sia che per quanto riguarda la sicurezza degli stessi.

Resta indiscutibile, per concludere, che nessuna applicazione potrà sostituire il lavoro di medici ed infermieri e la relazione di fiducia che si instaura tra questi ultimi ed i pazienti, tuttavia una miriade di opportunità per la cura si apprestano a cambiare ancora il modo in cui usufruiamo delle nuove tecnologie, smartphones in testa.

 

Rosaria Palermo

www.statnews.com

www.nbcnews.com

 

 

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