La ricerca, condotta dall’Università di Cambridge, è incentrata sugli assoni, le fibre nervose del sistema nervoso centrale adulto.
Una nuova tecnica basata sulla terapia genica potrebbe rivelarsi utile per rigenerare il nervo ottico danneggiato, rappresentando una nuova arma di contrasto al glaucoma. L’ha sviluppata da un team di ricerca guidato da Richard Eva, Keith Martin e James Fawcett, del John van Geest Center for Brain Repair, presso l’Università di Cambridge. Il nuovo metodo è descritto in uno studio pubblicato su Nature Communications.
I ricercatori si sono concentrati sugli assoni, le fibre nervose del sistema nervoso centrale adulto. Questi prolungamenti delle cellule nervose, a seguito di malattie o lesioni gravi, possono non rigenerarsi, un danno irreversibile. Da diversi anni, tuttavia, alcuni scienziati e diversi laboratori nel mondo hanno mostrato che la rigenerazione è possibile con determinate tecniche di stimolazione. In questo è stato usato il gene responsabile della produzione di una proteina, denominata protrudina, per stimolare gli assoni e prevenirne la morte cellulare a seguito delle lesioni.
I ricercatori hanno prima fatto crescere gli assoni in un piatto di laboratorio e, tramite un laser, li hanno “feriti”. Con la microscopia hanno quindi osservato le reazioni, scoprendo che, quando colpiti dal laser, gli assoni aumentavano la quantità e l’attività delle protrudine. A quel punto hanno usato una tecnica di terapia genica per aumentare la quantità e l’attività di queste proteine nell’occhio e nel nervo ottico, sempre in laboratorio. Hanno notato che, poche settimane dopo una lesione, con questa tecnica gli assoni si rigeneravano, e al contempo le cellule gangliari della retina non morivano.
Secondo i ricercatori, questa tecnica potrebbe essere d’aiuto per proteggere le persone dal glaucoma, condizione in cui nervo ottico si danneggia in maniera progressiva, portando a una pressione elevata nell’occhio. In mancanza di trattamento, il glaucoma può provocare la cecità. Proprio per capire se questa tecnica possa rivelarsi utile contro il glaucoma negli esseri umani, i ricercatori hanno fatto esperimenti sulle retine degli occhi dei topi, coltivandole in laboratorio. Anche in questo caso l’aumento e l’attivazione delle protrudine portava a una protezione dei neuroni retinici.
“La nostra strategia si basa sull’utilizzo della terapia genica, un approccio già in uso clinico, per fornire protrudine negli occhi – spiega Veselina Petrova, del Dipartimento di Neuroscienze cliniche a Cambridge e prima autrice dello studio –. È possibile che il nostro trattamento possa essere ulteriormente sviluppato come un modo per proteggere i neuroni retinici dalla morte, oltre a stimolare i loro assoni a ricrescere. È importante sottolineare che questi risultati hanno bisogno di ulteriori ricerche per capire se possano essere sviluppati in trattamenti efficaci per gli esseri umani”.
Redazione Nurse Times
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