Ormai da due giorni, in Puglia, è stato superato il limite dei 104 posti letto in terapia intesiva per i pazienti Covid.
Gli ospedali, quindi, hanno iniziato a riconvertire i posti per riservarli ai pazienti Covid. All’inizio della seconda ondata di contagi, infatti, il dipartimento Salute della Regione aveva destinato alla pandemia 104 dei 369 posti di terapia intensiva attivi da Foggia a Lecce. La curva epidemiologica ha avuto un repentino aumento, da sabato scorso a mercoledì è passati da 88 ricoveri nelle rianimazioni a 116 (riporta bari.reppublica.it).
E adesso la Puglia è nella fascia intermedia-arancione.
I dati che, al momento, ministero e Iss cerchiano in rosso – spiega quotidianodipuglia.it – riguardano perlopiù «stabilità di trasmissione e tenuta dei servizi sanitari»: in sostanza, la reattività del sistema pugliese nel gestire i pazienti. È qui che il segnale d’allerta s’accende più spesso: in questa sotto-categoria dei 21 indicatori rientra l’indice Rt (il numero di persone che un paziente positivo può contagiare in un determinato arco temporale: «Indica una tendenza», spiega Brusaferro); o anche il trend dei focolai attivi (freccia verso l’alto), o la probabilità di occupazione delle terapie intensive al 30% e delle aree mediche Covid al 40%, possibilità entrambe stimate «più del 50%». Viene definita, inoltre, «alta, con probabilità alta di progressione» la classificazione complessiva di rischio.
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