Storie di medici al tempo del Covid raccolte in un libro dal titolo “Giuro di non dimenticare“. Perché non si può scordare il coraggio, la paura e la profonda umanità di chi ha lottato in prima linea per salvare i propri pazienti, i propri colleghi e i propri cari.
Sono 28 le storie, presenta Fnomceo. Il libro è realizzato dal Sindacato Cimo, il Sindacato dei medici, degli odontoiatri e dei veterinari in servizio e in quiescenza che raccoglie in Italia circa 14mila iscritti, nonché primo sindacato medico a costituirsi nel 1946. Il volume è disponibile in diversi formati (cartaceo, kindle, e-book): il ricavato della sua vendita sarà devoluto alla Fondazione Onaosi per opere di assistenza dedicate agli orfani di medici deceduti per il Covid.
Le 28 storie sono state scritte liberamente da altrettanti medici che si sono trovati da un giorno all’altro in prima linea contro la pandemia.
“Con questo libro abbiamo voluto lanciare un segnale forte. Evitare che la pandemia, una volta passata, finisca nel dimenticatoio. E lasciare vivere tutte quelle emozioni e quelle esperienze professionali che possono servire anche per migliorare il nostro servizio sanitario nazionale, regalando poi un testimone ai giovani colleghi, sotto forma di una staffetta generazionale – afferma il Segretario Generale della Cimo, Guido Quici, in un’intervista all’agenzia Dire – Si tratta di emozioni, riflessioni, di una solitudine che esprime proprio la forza e un impegno professionale che va oltre.L’altro aspetto importante per noi medici è il giuramento d’Ippocrate, che emerge in maniera trasversale da tutti i racconti dei colleghi. Proprio per questo nel libro abbiamo inserito il giuramento d’Ippocrate, il primo del 460 a.C., e il nuovo giuramento fatto e modificato a Bari nel consiglio nazionale della Fnomceo nel 2014. Per noi si tratta di due aspetti fondamentali, due pietre miliari”.
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