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Gestione rischio sanitario, in Umbria una infermiera a coordinare il Centro regionale 

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Gestione rischio sanitario, in Umbria una infermiera a coordinare il Centro regionale 
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L’infermiera Laura Grasselli è stata nominata, con decreto della Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, Coordinatore del Centro per la Gestione del Rischio Sanitario e la Sicurezza del Paziente della Regione Umbria (istituito ai sensi della L. 24 del 8 marzo 2017). Un incarico prestigioso e che riveste un carattere di eccezionalità per il panorama italiano.
Il Centro svolge le funzioni di coordinamento delle attività di gestione del rischio sanitario e sicurezza del paziente in tutto il servizio sanitario regionale, a garanzia di equità e omogeneità dei livelli di qualità e sicurezza delle prestazioni erogate. È incardinato nel Servizio “Gestione Flussi del sistema informativo sanitario e sociale. Mobilità sanitaria, sistema tariffario” della Direzione regionale “Salute, Welfare. Organizzazione e risorse umane”.

L’incarico


“Sono soddisfatta del prestigioso incarico che mi onora profondamente e spero di corrispondere nei fatti continuando ad impegnarmi quotidianamente sul tema della sicurezza delle cure. Questo ruolo rappresenta un’ulteriore tappa del mio percorso professionale; sono infatti un’infermiera che ha prestato il suo servizio sul campo nel reparto di Rianimazione prima e nella Clinica Malattie Infettive dopo; laureata magistrale in Scienze infermieristiche ed ostetriche ho poi intrapreso il mio percorso formativo e professionalizzante dedicando la mia formazione e la mia attività alla Gestione del Rischio Clinico e alla sicurezza delle cure”, dichiara Grasselli.

Le sfide


“Oggi ci sono sfide comuni legate al superamento dell’epidemia COVID 19, rispetto alla quale l’ambito della Gestione del Rischio Sanitario deve fare la sua parte. Sono infatti i momenti come questo, in cui si rimodulano servizi ed attività, che vedono comparire nuovi rischi e nuovi pericoli rispetto al verificarsi di eventi avversi. In prospettiva, forse la sfida più importante è quella di mantenere la memoria e capitalizzare l’esperienza e gli insegnamenti derivanti da quanto accaduto soprattutto rispetto alla necessità di misurare i fenomeni per intervenire tempestivamente e sviluppare la necessaria capacità di anticipare e prepararci a nuove sfide e a criticità sempre maggiori. Una sorta di traslazione del potenziale accadimento futuro nel presente per evitare che questo si verifichi o che torni a manifestarsi. Porre la gestione del rischio in maniera chiara, decisa e coerente al centro dell’attenzione individuale e delle organizzazioni non solo come un atto di responsabilità, ma come valore per lavorare e rendere le nostre organizzazioni sanitarie sempre più sicure. Costruire un sistema che pone la sicurezza delle cure come parte costitutiva del diritto alla salute nell’interesse dell’individuo e della collettività e che pertanto non può sottrarsi alla necessità di realizzare sinergie stabili e codificate tra gli ambiti attinenti alla qualità e sicurezza delle cure al fine di favorire coerenza di programmi ed azioni”, spiega l’infermiera.

L’auspicio


“Poter continuare a dare un contributo per l’ulteriore sviluppo ed affermazione di una cultura della sicurezza delle cure nel mio contesto regionale e dall’altro lato mi auguro che il conferimento di questo incarico possa essere un segno dell’ulteriore sviluppo della sensibilità al tema nell’ambito professionale anche in considerazione del fatto che la componente infermieristica fornisce un contributo rilevante, anche se talvolta oscuro, a programmi ed attività di gestione del Rischio sanitario e per la sicurezza delle cure”, conclude Grasselli.

Fonte: Fnopi

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