Organizzato un presidio per oggi alle 15. La richiesta del sindacato: “I loro contratti vanno rinnovati e vanno predisposte subito le procedure concorsuali di assunzione”.
“Hanno aiutato migliaia di persone durante l’emergenza e ora centinaia di lavoratrici e lavoratori, infermieri, oss, tecnici e medici, assunti per garantire i servizi ai cittadini e l’organico necessario nell’emergenza Covid rischiano di essere ripagati con un licenziamento”. Lo afferma la Fials, che ha organizzato un presidio per oggi alle 15 in piazza De Ferrari, a Genova.
Secondo dati forniti dal sindacato, in Liguria sono 726 le unità di personale sanitario assunte per far fronte all’emergenza (225 sono medici e 240 infermieri) e solo 52 hanno un contratto a tempo indeterminato: “I loro contratti vanno rinnovati e vanno predisposte subito le procedure concorsuali di assunzione. Questi lavoratori servono e sono indispensabili. La sanità ligure, dal 2014 ad oggi, ha perso 1.700 posti di lavoro, tagliati da questi governi e da questa Giunta. Insieme al taglio de servizi e dei posti letto la riduzione degli organici è il delitto perfetto, che strangola il servizio pubblico in nome del primato dei bilanci”.
In breve tempo, causa coronavirus, sono state centinaia le assunzioni in Liguria, tra medici, infermieri e oss, soprattutto con contratti interinali o a partita Iva: “Questi lavoratori, in gran parte giovani, hanno risposto con coraggio alla chiamata al lavoro in prima fila contro il virus, hanno lavorato nei mesi più difficili dell’emergenza e nei reparti più esposti. Hanno lavorato, insieme ai lavoratori di ruolo, sopperendo a una situazione dove il personale sanitario risultava assolutamente insufficiente. Ora molti di loro non sanno neppure se vedranno rinnovato il proprio contratto da interinale in scadenza. Pensiamo che una politica sanitaria seria debba valorizzare l’aspetto delle risorse umane come strumento essenziale e necessario a garantire le cure, l’assistenza e la qualità. Ma, per essere efficace, il lavoro deve essere stabile e certo”.
Redazione Nurse Times
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