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Genova, al via il test hi-tech per monitorare i pazienti mentre dormono

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Genova, al via il test hi-tech per monitorare i pazienti mentre dormono
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La sperimentazione è partita alla Rsa Doria, dove 12 letti sono stati equipaggiati con sensori in grado di rilevare dati sulla qualità del sonno.

I pazienti dimessi dal Galliera di Genova, e accolti nel reparto di cure intermedie a conduzione infermieristica presso la Rsa Doria, saranno monitorati nel sonno per tutto il tempo della loro degenza grazie a un sistema di sensori piazzati sotto il materasso.

«II sonno – dice Marco Sinesi, commissario straordinario dell’istituto Brignoleè una medicina a costo zero, ma è importante tenere sotto controllo quello che succede nell’organismo di una persona fragile o chiamata a grandi sforzi mentre dorme. Parliamo di tecnologie applicate in campo sportivo, che arrivano per la prima volta in una struttura sanitaria ligure. Se i nostri sensori fossero stati usati dai calciatori della Fiorentina, così come lo erano stati all’ultimo Mondiale di calcio, il capitano Davide Astori sarebbe ancora vivo».

Per ora alla Doria si parte con una sperimentazione della durata di tre mesi a costo zero: un periodo di test su 12 letti, utilizzando una tecnologia che permette di rilevare i dati. «I dati che si ottengono dal monitoraggio – spiegano i responsabili del progetto – sono molteplici e si riferiscono al tempo di sonno suddiviso in periodo di veglia e riposo effettivo, valutando le diverse fasi e la qualità del sonno».

Nel corso della notte sono registrati ogni risveglio e ogni eventuale uscita dal letto, ma anche la frequenza respiratoria e la variabilità della frequenza cardiaca sono monitorati costantemente, così come i movimenti volontari e involontari. Il tutto senza porre nulla sul soggetto monitorato, ma solo posizionando sotto il materasso un sensore capace di agire come un “grande orecchio”, che ascolta e valuta ogni evento. Una sorta di “scatoletta appiattita”, che raccoglie i dati poi salvati nel cloud ed elaborati da un software all’avanguardia. Perché i cosiddetti Sleep Tracker, nati dai braccialetti elettronici e dalle applicazioni per cellulari sviluppate per monitorare le prestazioni fisiche degli atleti, si sono evoluti nel tempo e le applicazioni sugli anziani sono la nuova frontiera.

«Certamente è impensabile monitorare tutti gli anziani – dice il geriatra Ernesto Palummeri, responsabile della Asl3 per la terza età – perché, oltre alla raccolta dei dati, sono necessario il controllo costante e la presenza di qualcuno in grado di intervenire in caso di necessità, ma in strutture ospedaliere e case di riposo con personale dedicato possono funzionare. Ad oggi non conosco precedenti in Liguria».

Questo tipo di servizio, sviluppato dall’azienda italiana Honyro, è stato utilizzato per la prima volta al Mondiale di calcio di Russia 2018. “Il sonno è un tema particolarmente sensibile nel mondo attuale. I dati dicono che dormiamo circa due ore in meno rispetto all’inizio del secolo scorso e un’ora in meno rispetto alla fine degli anni Ottanta, mentre il numero degli italiani affetti da disturbi del sonno è in crescita costante e la privazione di sonno prolungata porta gravi conseguenze per la salute e la sicurezza delle persone”. Così recita lo studio preliminare al progetto proposto dall’istituto Brignole.

Il test alla Doria ha lo scopo di monitorare differenti tipologie di pazienti. Mercoledì le prime “scatolette” sono state posizionate sotto i letti di tutto il reparto di Cure intermedie a conduzione infermieristica, che da oltre un anno accoglie i pazienti in dimissione dal Galliera, ma bisognosi di un periodo di assistenza post-ospedaliero. L’obiettivo è semplice: sonni tranquilli, senza fili e macchinari, e un rientro a casa più sereno.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Secolo XIX

 

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