Con la riapertura delle scuole sono molti gli ostacoli da superare nell’ottica dell’emergenza coronavirus. Tra i nuovi regolamenti che prevedono l’utlilizzo della mascherina obbligatoria e la misurazione della temperatura corporea prima dell’ingresso a scuola, in alcune regioni, i genitori degli alunni devono compilare un’autodichiarazione per confermare:
- di essere a conoscenza delle disposizioni del DPCM 17/05/2020, art. 1, comma 1, lettera a, e di agire nel loro rispetto
In particolare, il genitore deve dichiarare:
- di non essere stato sottoposto negli ultimi 14 giorni alla misura della quarantena o di isolamento domiciliare
- di non essere stato in contatto negli ultimi 14 giorni con persone sottoposte ad analoghe misure
- di non essere attualmente positivo al Covid-19 e di non essere stato in contatto negli ultimi 14 giorni con persone risultate positive al Covid-19
- di non avere né avere avuto nei precedenti 3 giorni febbre superiore a 37,5 °C o altri sintomi da infezione respiratoria e di non essere stato in contatto negli ultimi 3 giorni con persone con tali sintomi
La domanda giunta al nostro giornale dai nostri lettori ha riguardato la dichiarazione di un genitore che è anche un professionista nella sanità.
Cosa deve fare un genitore che è anche operatore sanitario? Dichiarare il falso per mandare il proprio figlio a scuola?
In realtà, i contatti avuti con persone risultate positive al Covid-19 in ambito lavorativo non sarebbero equiparabili ai contatti avuti in altri modi. In particolare, per una maggiore precisione, spiega l’avvocato Nicola Roberto Toscano, sarebbe possibile allegare una specifica all’autodichiarazione che spieghi, nel caso di genitori operatori sanitari “di aver avuti contatti con persone positive al Covid-19 in conseguenza dell’attività professionale esercitata, ma con le dovute misure di sicurezza“.
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