L’operazione dei Nas nel distretto di Gagliano del Capo: nei guai medici, infermieri, amministrativi, tutti dipendenti dell’Asl di Lecce. Per tre persone sospensione dal servizio
GAGLIANO DEL CAPO – Si facevano timbrare il cartellino da colleghi compiacenti per attestare la propria presenza, nonostante i ritardi, l’allontanamento dal posto di lavoro per motivi personali o la totale assenza: è questa di fatto l’ipotesi alla base del blitz, scattato in queste ore, e operato dai carabinieri del Nas di Lecce nel distretto socio sanitario di Gagliano del Capo, che ha portato alla sospensione dall’esercizio pubblico tre persone e ad undici avvisi di garanzia per altrettanti dipendenti dell’Asl di Lecce.
Dalla verifica dei diversi episodi di assenteismo da parte delle persone coinvolte nella vicenda, in un arco di tempo di circa dieci mesi, i soggetti sarebbero stati osservati con pedinamenti costanti e con l’ausilio delle telecamere.
Nello specifico, la misura interdittiva di sospensione dall’esercizio pubblico riguarda una infermiera e due operatori, e ha la durata di otto mesi.
Gli indagati, a cui invece è stato notificato l’avviso di garanzia sono dirigenti medici, infermieri, impiegati amministrativi, tra cui tecnici specializzati, assistenti, portieri, autisti, tutti dipendenti dell’Asl di Lecce.
Le accuse a vario titolo nei confronti degli indagati sono di truffa aggravata in danno del servizio sanitario nazionale e di false attestazioni in certificazioni nei confronti di diversi dipendenti del distretto. In buona sostanza, i lavoratori indagati avrebbero fatto timbrare il proprio badge da colleghi compiacenti, con l’obiettivo di attestare la propria presenza nonostante un ritardo sul posto di lavoro, l’allontanamento per motivi personali o addirittura un’assenza ingiustificata.
Il commissario di Asl: “Sconforto e rabbia”
Nel pomeriggio, attraverso una nota, il commissario straordinario di Asl Lecce, Stefano Rossi, ha commentato la vicenda: “L’inchiesta della Procura di Lecce sul Distretto socio sanitario di Gagliano del Capo dove 11 operatori sono indagati con l’accusa di truffa aggravata in danno del Servizio sanitario nazionale e per false attestazioni in certificazioni, crea in noi sconforto e rabbia, siamo costernati per i reati che i dipendenti avrebbero commesso e ci sentiamo parte lesa. Perché fatti come questo screditano il lavoro quotidiano della maggior parte degli 8.300 dipendenti di Asl Lecce che ogni giorno, con dedizione e impegno, lavorano per il Servizio sanitario nazionale. Come è già avvenuto in passato anche in questo caso la magistratura avrà tutto il sostegno necessario”.
Redazione NurseTimes
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