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Funerali pilotati, Opi Ravenna: “Nessun infermiere coinvolto. Gli errori dei media danneggiano l’immagine della professione”

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Assistente infermiere, Fnopi: "Con questa figura si delineano nuove opportunità. Ora occorre impegno comune"
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“In merito alle recenti notizie apparse sugli organi di stampa e relative a presunti funerali pilotati e al coinvolgimento di infermieri si precisa che nessun infermiere risulta coinvolto nei fatti riportati”. Così Opi Ravenna su quanto accaduto nel periodo tra gennaio e maggio 2020, allorché alcuni addetti alle camere mortuarie, in cambio di denaro da parte di pompe funebri, avevano fornito servizi che esulavano dai loro compiti.

Gli stessi soggetti avrebbero rivelato alle pompe funebri amiche le cosiddette salme libere, cioè quelle per le quali i parenti non avevano ancora dato indicazioni. Erano sempre loro che, secondo l’accusa, si adoperavano per assegnare le camere ardenti migliori a loro vantaggio. E che facilitavano o meno gli ingressi in obitorio, assumendo atteggiamenti definiti dagli inquirenti di ostruzione verso quelle pompe funebri che non facevano parte del delineato sistema.

La doverosa precisazione di Opi Ravenna fa riferimento, in particolare, all’articolo dal titolo “Funerali pilotati, infermieri condannati a risarcire”, pubblicato il 18 ottobre scorso sul Resto del Carlino e poi rettificato. Nella nota si precisa che: “Gli infermieri non sono ausiliari (oss o qualunque altra figura sia coinvolta), e questa imprecisione genera confusione, danneggiando la nostra categoria professionale”.

Sempre Opi Ravenna: “Accade ormai troppo spesso che i giornali, per rendere più appetibile una notizia, utilizzino in modo improprio la qualifica di infermiere per connotare altre figure che con questa nulla hanno a che fare. Riferendosi agli ospedali e all’assistenza sanitaria in genere, o si parla di medici o di infermieri. L’infermiere è un professionista laureato, con laurea triennale e poi biennale specialistica, che può frequentare master e corsi di specializzazione, e può avere incarichi di direzione di strutture anche complesse (primario)”.

E ancora: “L’infermiere si occupa dell’assistenza al paziente, gli dà supporto nell’esecuzione della terapia e sostegno per innalzare dal punto di vista clinico la sua qualità di vita, accrescere le possibilità di guarigione e di benessere, creare un ambiente che aiuti a diminuire la sofferenza e il deterioramento, anche grazie a un ruolo di educatore sanitario. È evidente, quindi, il danno di immagine per la professione infermieristica, apprezzata e ben conosciuta non certo in questa forma dai pazienti che, per garantire dignità alla loro vita di tutti i giorni, si rivolgono all’infermiere, e non certo ad altre figure che con questo nulla hanno a che fare”.

Conclude Opi Ravenna: “Invitiamo la cittadinanza e i media a fare riferimento esclusivamente alle comunicazioni ufficiali, evitando generalizzazioni che rischiano di danneggiare l’immagine e la credibilità di una professione che ogni giorno opera con dedizione, etica e responsabilità al servizio delle persone”.

Redazione Nurse Times

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