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Fsi-Usae sull’art. 12 Ccnl Sanità: “Si va verso lo scippo delle professioni”.

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Contratto sanità privata: l’apertura di Aiop-Aris e la fiducia dei sindacati
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato redatto dall’ufficio stampa del sindacato.

Nella riunione di ieri, in Commissione art. 12 del Ccnl Sanità, si è palesato lo spettro di quello che sarà il più grande scippo della storia alle professioni sanitarie. La proposta di chiudere i lavori della Commissione con una relazione che non contiene proposte omogenee, ma che darà conto delle diverse posizioni, significa chiudere i lavori della commissione con un fallimento.

Un fallimento che però, per la Triplice equivale a vincere una lotteria (potranno sempre dire che ci hanno provato ed è responsabilità della commissione non aver proceduto a fare proposte omogenee), perché non la obbliga a uscire allo scoperto, consentendole di avere le mani libere a livello contrattuale nel porre le basi della svendita della categoria delle professioni sanitarie, e mandandola all’ammasso in un sistema contrattuale che, nella proposta del comitato di settore e dell’Aran (oggi condiviso dalla Triplice, ma a cui  Fials e Nursing Up sembrano essersi accodate), sarà accorciato (cioè privato delle categorie  Bs e Ds) e limato nella parte più bassa, tagliando l’ex categoria A (con il relativo personale riposizionato nella nuova categoria di base cioè l’ex categoria B).

Un sistema che però è intangibile verso l’alto, dove c’è un soffitto di cristallo che comprime le varie professioni sanitarie, soffocandole nel magma di meccanismi contrattuali che, per dare spazio ad eventuali carriere professionali, li condanna a una posizione iniziale ridicolmente bassa. Insomma, invece di prevedere percorsi di carriera, si pensa a un livellamento generale e al ricatto continuo dei lavoratori mediante il meccanismo degli incarichi temporanei. Una posizione che Fsi-Usae non condivide affatto.

All’uscita dall’incontro il segretario generale Adamo Bonazzi ha dichiarato: “Oggi si è palesato lo spettro di quello che sarà il più grande scippo della storia alle professioni sanitarie. Fsi-Usae ha presentato una proposta chiara, in cui ha ribadito le proprie posizioni, e cioè che per le professioni sanitarie (tecnici sanitari di radiologia medica, tecnici sanitari di laboratorio biomedico, tecnici di neurofisiopatologia, fisioterapisti, logopedisti, ortottisti – assistenti di oftalmologia, dietisti, tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, tecnici audiometristi, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistenti sanitari, tecnici di riabilitazione psichiatrica, terapisti occupazionali, educatori professionali, tecnici audioprotesisti, tecnici ortopedici, igienisti dentali, podologi, infermieri) l’accesso alla dirigenza deve essere diretto, in un sistema in cui l’accesso iniziale deve avvenire in una categoria professionale qualificata, posizionata sì nel comparto, ma all’apice dello stesso, così come è già avvenuto per il personale della ricerca sanitaria. Dovrebbe poi essere loro garantito, fra queste due posizioni (l’iniziale e la dirigenza), un percorso di carriera giuridica in una apposita area contrattuale (che potremmo definire quadri, professional o middle management) che prescinde dagli incarichi temporanei. Gli incarichi, invece, dovrebbero o potrebbero essere riservati a chi ha già maturato i requisiti e acquisto gli avanzamenti previsti dalla carriera giuridica. Fsi-Usae pensa a un nuovo sistema di classificazione, in cui tutti gli operatori abbiano la giusta collocazione professionale e in cui impiegati, oss, autisti soccorritori e operatori dei vari ruoli abbiano tutti la possibilità di fare carriera”.

Fsi-Usae si batterà in ogni sede per combattere chi, con manovre antistoriche, da una parte dice di voler valorizzare le professioni, chiedendo loro di specializzarsi, e dall’altra si oppone a una reale valorizzazione professionale sul campo e per ottenere i giusti riconoscimenti economici.

Redazione Nurse Times

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