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Frosinone: ennesimo attacco agli infermieri nel servizio del TG1. Chiesta rettifica

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Frosinone: ennesimo attacco agli infermieri nel servizio del TG1. Chiesta rettifica
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Ennesimo attacco all’immagine degli infermieri…e così dopo lo scivolone di Repubblica (VEDI) e il titolo fuorviante del Corriere della Sera (VEDI), è la volta del TG1

Infatti in un servizio andato in onda il 29/09/2016, dal titolo “FROSINONE RUBAVA AGLI ANZIANI, ARRESTATA INFERMIERA”, la giornalista Valentina di Virgili, pur sbagliando nel titolo descrive: “Durante la ginnastica riabilitativa lei sfilava i portafogli da borse e vestiti. Arrestata una fisioterapista dell’ospedale di Frosinone. Avrebbe rubato soldi a decine di anziani pazienti” (VEDI servizio TG1)

Infatti l’operatrice sanitaria accusata di aver derubato l’anziana donna nel Reparto di Riabilitazione della ASL di Frosinone NON è Infermiera ma una fisioterapista.

Uno “scivolone” che purtroppo danneggia l’immagine della nostra comunità professionale confondendo l’opinione pubblica, disinformandola, facendo creder loro che qualsiasi operatore sanitario che non indossi un camice bianco è obbligatoriamente un infermiere.

Questa purtroppo è la rappresentazione distorta e diffusa che aleggia tra i giornalisti e rappresenta un luogo comune che sarebbe bene sfatare una volta per tutte.

NurseTimes richiamando la “Carta dei doveri del giornalista”, documento approvato il giorno 8/07/1993 nel Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti che recita:

“Il giornalista rispetta il diritto inviolabile del cittadino alla rettifica delle notizie inesatte o ritenute ingiustamente lesive.

Rettifica quindi con tempestività e appropriato rilievo, anche in assenza di specifica richiesta, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate, soprattutto quando l’errore possa ledere o danneggiare singole persone, enti, categorie, associazioni o comunità.

Il giornalista non deve dare notizia di accuse che possano danneggiare la reputazione e la dignità di una persona senza garantire opportunità di replica all’accusato. Nel caso in cui ciò sia impossibile (perché il diretto interessato risulta irreperibile o non intende replicare), ne informa il pubblico. In ogni caso prima di pubblicare la notizia di un avviso di garanzia deve attivarsi per controllare se sia a conoscenza dell’interessato”.

CHIEDE

DI RETTIFICARE LA NOTIZIA OGGETTO DELLA NOSTRA ATTENZIONE

Questo è doveroso da parte degli organi di stampa autori di questa “svista” che porterebbe la giusta informazione ai loro lettori.

La pubblicazione della rettifica è un obbligo di legge (art. 8 legge 47/1948 sulla stampa), ma sul piano deontologico il giornalista deve provvedervi autonomamente senza attendere l’impulso della parte lesa dalla diffusione di “notizie inesatte”.

Ad ogni modo per evitare in futuro ogni tipo di errore invitiamo i giornalisti che avessero dubbi sulla professione di operatori sanitari che si rendono protagonisti di fatti di cronaca a consultare il sito ipasvi, nella sezione “ricerca albo”, dove è possibile in tempo reale, scoprire se si tratta di infermieri o meno! 

ipasvi-ricerca-albo

Massimo Randolfi

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