Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ricorda la scadenza della proroga dei trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019 prevista per il 31 dicembre 2021, e chiarisce: «Non ci saranno altre deroghe». La lettera della FNOMCeO agli Ordini
«Non sono in discussione ulteriori proroghe o eventuali deroghe. I colleghi, quindi, avranno circa 3 mesi per assolvere al loro obbligo formativo». A parlare, in un’intervista a Quotidiano Sanità, è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. La scadenza di cui parla è dei trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019 che, come si ricorderà, per una serie di motivi sono stati prorogati alla fine dell’anno in corso, ovvero al 31 dicembre 2021.
Tra tre mesi esatti, quindi, i medici e i professionisti sanitari che non avranno raggiunto il numero di crediti ECM previsto dalla legge (150 per triennio, al netto di eventuali esenzioni) dovranno render conto del mancato rispetto dell’obbligo formativo agli Ordini di appartenenza. Infatti, «dal 2022 partiranno controlli e sanzioni, che spettano agli Ordini», spiega Sileri, che elenca quindi le conseguenze previste dalla legge in caso di carenza di crediti: «La norma prevede un illecito disciplinare che può andare dall’avvertimento alla sospensione, oltre ad una serie di ulteriori conseguenze che possono arrivare anche alla radiazione. È inoltre in corso di valutazione il coinvolgimento nell’ambito sanzionatorio anche delle assicurazioni professionali».
Sono gli stessi Ordini, infatti, ad aver iniziato a ricordare ai propri iscritti l’imminente scadenza. La FNOMCeO la scorsa settimana ha inviato una lettera ai 106 presidenti degli Ordini provinciali dei Medici «con la raccomandazione di dare la massima visibilità a tali indicazioni presso gli iscritti»: si ricorda che il 31 dicembre 2021 è il termine ultimo per procedere al conseguimento dell’obbligo formativo ECM per i trienni 2014-2016 e 2017-2019: in particolare, potranno essere spostati al triennio 2014-2016 i crediti conseguiti entro il 31 dicembre 2019, e al triennio 2017-2019 i crediti acquisiti entro il 31 dicembre 2021.
La Federazione infine ricorda che «successivamente all’avvenuta certificazione dell’assolvimento dell’obbligo di formazione ECM da parte di Co.Ge.A.P.S., i crediti imputati al recupero dell’obbligo formativo potranno essere solo quelli acquisiti in eccedenza rispetto al quantum necessario per l’assolvimento dell’obbligo formativo individuale».
Chi all’inizio del 2022 non risulterà in regola con l’obbligo formativo subirà le sanzioni previste dalla norma ed elencate da Sileri, che aggiunge: «Confido, tuttavia, che non vi sarà la necessità di arrivare fino alle sanzioni. Pur comprendendo perfettamente l’incredibile sforzo di medici e operatori sanitari, sono convinto che ognuno di loro consideri l’aggiornamento professionale come un’opportunità per stare al passo con i progressi della medicina e non come un’imposizione. L’obiettivo infatti è sempre uno solo: garantire a tutti i pazienti le migliori cure e la migliore assistenza».
Quello della formazione continua, infatti, non è e non deve essere sentito da medici e professionisti sanitari come un obbligo, ma come un «dovere deontologico», sottolinea Sileri a più riprese: «Senza formazione e aggiornamento professionale un medico non potrebbe fare bene il suo lavoro. Se c’è una cosa che ci ha insegnato questa pandemia, infatti, è che la formazione e l’aggiornamento rappresentano i primi e più importanti pilastri per l’attività di ogni professionista sanitario».
Quindi, rivolge uno sguardo al futuro, auspicando una formazione continua «sempre più rapida e tempestiva, al passo con la contingente situazione sanitaria e con i progressi della scienza. Ma allo stesso tempo deve essere fruibile più facilmente. Nella mia esperienza professionale posso affermare che spesso il nostro lavoro con i pazienti tende a essere totalizzante. D’altra parte, è vero che l’aggiornamento professionale viene fatto proprio a beneficio dei pazienti per cui merita un tempo dedicato e la possibilità di potervici dedicare con la massima attenzione. Per noi professionisti sanitari potrebbe essere di grande aiuto poter disporre di momenti protetti dedicati alla formazione in cui poterci dedicare a essa».
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