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Firenze, “Fino a 20 pazienti per infermiere al Careggi”: Nursind verso lo stato di agitazione.

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Firenze, “Fino a 20 pazienti per infermiere al Careggi”: Nursind verso lo stato di agitazione.
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Il sindacato parla di “abuso della reperibilità, mancato rispetto dei livelli assistenziali minimi e situazioni di rischio clinico non più tollerabili in diversi reparti”.

“Mancato rispetto dell’orario di lavoro, abuso dello strumento della pronta disponibilità e della reperibilità, interi reparti sotto organico, soprattutto la notte, in un presidio ospedaliero da 400 accessi al giorno, con l’inevitabile crescita del rischio clinico: la situazione all’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi non è più tollerabile”. Il grido d’allarme arriva da Paolo Porta (foto), segretario aziendale del sindacato Nursind per il presidio fiorentini di Careggi.

“Da anni denunciamo molteplici criticità che i colleghi infermieri si trovano ad affrontare quotidianamente, in molte unità operative – aggiunge –. Abbiamo avuto diversi incontri con la direzione aziendale, ma le promesse non sono mai state mantenute. Nel nuovo DEAS continuano a esserci numerosi nodi irrisolti. Riteniamo che chiudere il triage così detto pedonale la notte per far accedere i pazienti al triage, dove arrivano le ambulanze, creando lunghe attese, sia veramente inopportuno. Così come passare da 23 infermieri giornalieri a 15 in notturna, in una struttura che deve garantire l’emergenza-urgenza nelle 24 ore, per chi necessita di cure immediate. La notte si assiste a situazioni al limite, con un solo infermiere chiamato ad assistere fino a 20 pazienti, con l’inevitabile aumento del rischio clinico. Nella Terapia intensiva neonatale assistiamo al mancato rispetto dei livelli assistenziali minimi previsti dalle normative in vigore”.

E ancora: “Inoltre si segnala il non rispetto della normativa prevista sull’orario di lavoro, in particolare riferimento alla mancanza delle 11 ore di riposo necessarie tra un turno e l’altro. Continuano a essere attivati i colleghi in regime di pronta disponibilità per le urgenze-emergenze per concludere gli interventi chirurgici in ordinario, a volte anche solo per riportare in reparto il paziente, senza che la chiamata in servizio sia convalidata da una richiesta scritta e motivata. Non comprendiamo perché chi svolge attività di reperibilità per garantire l’emergenza-urgenza, nelle sale operatorie, debba essere utilizzato in regime di interventi chirurgici programmati da tempo. A tal proposito abbiamo chiesto di formare un gruppo di lavoro migliorativo, di cui facciano parte anche due infermieri, che si incontra il giovedì per programmare gli interventi ordinari della settimana. Anche questa proposta è stata accettata dalla direzione aziendale, ma solo a parole”.

Concludendo: “A fronte di una graduatoria per le assunzioni a tempo indeterminato che scorre lentamente, si integrano in organico professionisti tramite agenzie interinali. Facciamo appello all’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi, in difesa degli infermieri. Altrimenti ci vedremo costretti a proclamare lo stato di agitazione”.  

Redazione Nurse Times

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