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Firenze, cambio Peg a casa: nell’anno della pandemia l’infermiere di famiglia ha raggiunto 115 anziani e giovani disabili con difficoltà ad alimentarsi

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Firenze, cambio Peg a casa: nell’anno della pandemia l’infermiere di famiglia ha raggiunto 115 anziani e giovani disabili con difficoltà ad alimentarsi
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Paolo Zoppi, direttore del Dipartimento infermieristico ostetrico dell’Asl Toscana Centro: “Le cure a domicilio sono la vera sfida della sanità del futuro”.

In un anno di attività, da marzo 2020 a marzo 2021, l’infermiere di famiglia e di comunità ha preso in carico 115 pazienti fiorentini portatori di gastrostomia endoscopica percutanea (Peg) e sono state effettuate 180 sostituzioni Peg sul territorio di Firenze, di cui il 47% presso il domicilio privato e il 53% presso le strutture residenziali comunitarie. Lo rende noto un comunicato stampa dell’Asl Toscana Centro – Firenze.

Il cambio al domicilio, per rottura in caso di deterioramento o vetustà del presidio indispensabile per il supporto alimentare della persona, ha significato per molti anziani o giovani disabili di ricevere le cure nel proprio ambiente di vita, contribuendo a contenere gli spostamenti da casa e i disagi connessi ai fini del controllo epidemico. Contestualmente, ha permesso al sistema di alleggerire gli ospedali da un ulteriore pressione, proprio nell’anno in cui più di sempre è stato fondamentale raggiungere le persone direttamente a casa.

“Il servizio rappresenta molto bene quello che, come dipartimento infermieristico, intendiamo quando parliamo di personalizzazione, presa in carico e continuità di assistenza alle persone – spiega Paolo Zoppi, direttore del Dipartimento infermieristico ostetrico dell’Asl Toscana Centro –. Curare le persone a domicilio, nel loro ambiente e con la vicinanza dei loro cari, sarà la vera sfida delle organizzazioni sanitarie del futuro. Una sfida complessa, che necessita di risorse, sinergie interprofessionali e organizzative molto articolate. Una sfida, però, che ormai è assolutamente irrinunciabile. Speriamo di poter segnare il passo con tanti altri risultati di questo tipo”.

Il modello è quello oramai noto di un servizio di prossimità che mette al centro la persona e la sua salute, attraverso un intervento assistenziale attivato dai medici di medicina generale e dai medici specialisti con il supporto di Acot (Agenzia continuità ospedale territorio). Il percorso finalizzato a evitare l’accesso in ospedale per le sostituzioni del presidio, è attivato, per tutti i pazienti residenti o domiciliati nel comune di Firenze, dal Dipartimento infermieristico e ostetrico dell’Azienda Usl Toscana Centro, in raccordo con la struttura aziendale di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva di Firenze e in integrazione con i medici di medicina generale, con il Coordinamento sanitario servizi territoriali – zona Firenze e con il direttore SdS – Zona Distretto.

“Il servizio di Peg presso l’abitazione dell’assistito – sottolinea anche Marco Nerattini, direttore della Società della Salute di Firenzeconferma l’importanza dell’assistenza domiciliare sul territorio, perché garantisce la scelta più appropriata per il cittadino, mantenendolo nel proprio ambiente di vita e dando un contributo importante alla continuità e all’integrazione dell’assistenza”.

In particolare nelle Rsa, durante il periodo epidemico, il servizio al domicilio ha consentito il contenimento dei rischi di contagi. Nelle strutture residenziali è stata pertanto effettuato un primo censimento delle persone portatrici di Peg, con relativa valutazione dello stato dei dispositivi. Successivamente, per evitare di doversi recare in pronto soccorso, è stata organizzato il cambio programmato della Peg, riservato alle sostituzioni dopo il primo impianto.

A tale attività si è aggiunta anche una funzione di consulenza e supporto all’autocura dei caregiver e al miglioramento delle cure da parte delle strutture residenziali. Fondamentale, a questo proposito, è stato l’asse che si è venuto a creare tra infermiere del territorio e infermiere della endoscopia in affiancamento sul territorio, oltre a quello tra endoscopie digestive dei vari presidi ospedalieri e personale infermieristico e medico di consulenza.

Redazione Nurse Times

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