Riceviamo e pubblichiamo un comunicato sull’incontro tra Giuseppe Carbone e Giuseppe Amato (in rappresentanza del ministro Grillo).
“Si è svolto il tanto atteso incontro tra Fials e ministero della Salute. Tanti gli argomenti trattati, i problemi e le possibili soluzioni per dare finalmente un cambio di rotta a una politica fatta, da troppi anni, di sporadici ‘rattoppi’ e grandi assenze”. Così Giuseppe Carbone (foto), segretario generale Fials, al termine della riunione, considerata positiva e sicuramente propositiva.
Per il ministro della Salute, Giulia Grillo, erano presenti Giuseppe Amato, capo segreteria tecnica del ministero, oltre ai direttori e dirigenti delle varie direzioni, tra le quali quella delle professioni sanitarie e sociali. E proprio sugli aspetti del personale della sanità pubblica, (non escludendo i riflessi su quelli della sanità privata e terzo settore), la Fials ha ribadito più volte la richiesta di dare vita presso il ministero della Salute a un articolato tavolo di confronto, con la partecipazione di Regioni, OO.SS. di categoria della sanità e Ordini professionali, per definire e realizzare obiettivi comuni che diano risposte certe a numerose istanze e problematiche, quali ad esempio l’occupazione in sanità e lo sblocco delle assunzioni, visti anche i riflessi di “quota 100” su pensione e reddito di cittadinanza.
“L’assurdo – ha dichiarato Carbone – è che ci sono oltre 100mila operatori della sanità disoccupati che hanno chiesto il reddito di cittadinanza, proprio in un momento in cui tutte le aziende sanitarie pubbliche hanno un immenso bisogno di tali professionisti per le forti carenze di organico. Bisogna gestire il problema della disoccupazione, così come del sistema dell’intermediazione per i professionisti sanitari”.
Dure le parole sulla bozza del Patto per la salute 2019-2021. Per Carbone si tratta di una ripetizione di “promesse” già disattese nel vecchio Patto (2014-16), come quella dell’attuazione della “cabina di regia” per la definizione degli standard del personale e la formazione: “Le Regioni hanno incassato i finanziamenti del Patto e hanno disatteso i vari impegni assunti nello stesso, come la valorizzazione delle professioni sanitarie e sociali, l’occupazione in sanità. Non é più possibile fare un patto senza sentire tutte le parti coinvolte, e in questo senso si rende ancora più indispensabile un tavolo di confronto”.
Scelte coraggiose, insomma, quelle richieste al ministro della Salute. Scelte necessarie, anche alla luce del mutato quadro epidemiologico e nosologico della popolazione. Carbone, nel suo intervento, ha sottolineato più volte l’importanza dell’implementazione e della specializzazione delle competenze delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, come degli assistenti sociali: “Bisogna affrontare la valorizzazione professionale e la progressione di carriera delle professioni sanitarie e sociali con uno sguardo ai sistemi e ai valori economici europei delle stesse figure professionali, e dare anche piena ed estensiva attuazione all’area delle professioni sociosanitarie, come prevista dalla Legge 3/18, con l’evoluzione, tra l’altro, dell’operatore sociosanitario, prevedendo anche per esso l’attivazione di attività di aggiornamento continuo e permanente, in analogia con quanto previsto per le professioni sanitarie”.
Tra i temi affrontati dal segretario, anche quello dell’istituto della libera professione “intramoenia”, non solo dei medici, ma anche degli altri professionisti sanitari laureati, che permetterebbe, specie sul territorio, l’avvio concreto e il potenziamento delle cure primarie, l’abbattimento delle liste di attesa e il controllo del fenomeno troppo diffuso dell’esercizio abusivo della professione, soprattutto infermieristica.
Carbone ha infine sottolineato la necessità che si pervenga, con il prossimo rinnovo contrattuale 2019-2021, a un allineamento professionale ed economico tra dirigenza sanitaria e professioni sanitarie e sociali del comparto, prevedendo per questi ultimi l’indennità di esclusività e l’incarico professionale in prima assunzione. Come necessita ripensare a un’evoluzione e progressione di carriera per il personale amministrativo, tecnico, quello della ricerca e delle professioni tecnico-ambientale e di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare. Fials confida nella definizione del tavolo di confronto presso il ministero della Salute, al fine di affrontare questi e tanti altri temi, insieme a tutti gli stakeholders della sanità.
Amato, a nome del ministro, nell’apprezzare problematiche e proposte della Fials, ha illustrato in breve gli impegni assunti e portati avanti dal ministro Grillo, tra i quali il recente accordo che abolisce il tetto di spesa per il personale della sanità, in vigore dal 2010, per dare impulso alle tanto attese assunzioni, come con il Patto della salute per il 2019-2021. L’intento è quello di imprimere una svolta alla valorizzazione delle professioni sanitarie e sociali, aprendo anche la possibilità di un tavolo di confronto con le varie componenti e di un ulteriore incontro per approfondire le tematiche esposte dalla Fials.
Redazione Nurse Times
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