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Farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans): conosciamoli meglio

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Farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans): conosciamoli meglio
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Tutto quello che c’è da sapere su questa classe di medicinali, solitamente utilizzati per trattare il dolore. Occhio agli effetti collaterali.

I farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) sono largamente conosciuti perché di facile utilizzo e impiego. Questa classe di farmaci si differenzia da quella steroidea perché deriva dal cortisolo. Le loro funzioni fondamentali, infatti, sono analgesica, antinfiammatoria e antipiretica. Sono solitamente utilizzati per trattare il dolore, anche se hanno diversi effetti collaterali cumulativi, che non tutti conoscono.

Ciò significa che, se si usa una dose massiccia o comunque se se ne fa un uso improprio, possono causare effetti collaterali gravi. Molti non sanno, infatti, che questi farmaci non possono essere utilizzati frequentemente per dolori di poco conto, come semplici mal di testa, perché sono tossici. Questo lo si rileva sia a livello renale che a livello gastrointestinale, perché vengono metabolizzati maggiormente a livello epatico e appunto renale.

Ma quali sono questi farmaci? Ricordiamo Voltaren, Oki e quindi tutta la classe dell’Ibuprofene e Nimesuline. Vediamo adesso il lato più scientifico di queste sostanze. I Fans inibiscono le prostaglandine, enzimi responsabili principalmente dell’infiammazione. Come sappiamo, i quattro segni tipici dell’infiammazione sono arrossamento, dolore, calore e tumefazione. Il bersaglio comunque più importante da raggiungere per i Fans rimane l’enzima ciclossigenasi, per impedire ciò che esso produce: un insieme di eventi pro-infiammazione.

È giusto ricordare, però, che non tutti questi farmaci sono non selettivi, e quindi non sempre riescono nel loro intento primario. Come abbiamo potuto notare, il loro largo impiego popolare si spiega per gli effetti benefici, ma siamo sicuri che siano poco dannosi per il nostro organismo? È noto che, oltre agli effetti positivi che questi farmaci riescono a produrre, ci siano anche effetti negativi, tra cui la gastrolesività. Nel caso in cui il paziente abbia problematiche a livello gastrico, renale o epatico, infatti, si cerca proprio di evitare l’uso di questi farmaci, in previsione di questa tossicità cumulativa.

In ogni caso, anche se si parla di soggetti sani, si cerca di non abusarne, e il perché è pienamente comprensibile. È stato rilevato infatti che essi possono portare addirittura problematiche vascolari, tra cui ictus e infarto, oltre che ulcere gastriche, emorragie o perforazioni intestinali. Non bisogna però pensare che questi effetti si possano realizzare successivamente a sporadiche assunzioni. Infatti la pericolosità degli stessi si ottiene solitamente con l’abuso.

Proprio perché si tratta di farmaci particolari si sottintende la richiesta specifica del medico, che sceglierà, a seconda del tipo di paziente, il farmaco antinfiammatorio specifico per ciascuno. Non bisogna utilizzare questi farmaci in maniera autonoma, proprio perché è giusto differenziare il tutto a seconda delle patologie concomitanti, delle allergie o delle terapie in concomitanza.

Bisogna fare attenzione alla terapia già in uso, perché i Fans non possono essere assunti in concomitanza con altri farmaci della stessa classe, antidepressivi, diuretici, aspirina a basso dosaggio o altri farmaci anticoagulanti. Nei casi citati, in cui non è consigliabile l’assunzione dei Fans, si consiglia il Paracetamolo, indicato solitamente per dolori di origine neuropatica. Esso può essere assunto, negli adulti, ogni otto ore, e ha sia effetto analgesico che antipiretico, e solitamente viene ben tollerato dalla maggior parte dei soggetti.

Dott.ssa Federica Taccogna

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